Segnali di apertura da Ucraina e Russia sui negoziati di pace. Arrivano prima dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il quale ha confermato di essere aperto a colloqui di pace con Mosca, di fatto ammorbidendo il suo precedente rifiuto a negoziare fino a quando Vladimir Putin sarà presidente della Russia, ma restando fedele alle richieste fondamentale di Kiev. Zelensky chiede alla comunità internazionale di «costringere la Russia a veri colloqui di pace». Si tratta di un evidente cambio di retorica da parte del presidente ucraino, il quale a fine settembre, dopo l’annessione unilaterale di quattro regioni ucraine da parte della Russia, aveva firmato un decreto con cui dichiarava «l’impossibilità di tenere colloqui» con Putin.



Gli Stati Uniti sono pronti a supportare l’Ucraina in tal senso, del resto avevano sollecitato questa apertura. «La nostra attenzione si concentra sul tentativo di assicurare che abbiano l’assistenza alla sicurezza e la capacità di cui hanno bisogno per difendere la loro sovranità e di avere una posizione forte quando si tratterà di negoziare», ha dichiarato il generale di brigata dell’aeronautica Patrick Ryder, come riportato dal Washington Times. Le condizioni per i negoziati fissate dall’Ucraina sono la restituzione delle terre occupate, il risarcimento dei danni di guerra e il perseguimento dei crimini di guerra.



UCRAINA E RUSSIA APRONO A NEGOZIATI: SOLO STRATEGIA?

Ma non tutti ritengono sincera questa apertura da parte dell’Ucraina. «La promessa di negoziati non obbliga Kyiv a nulla, ma permette di mantenere il sostegno dei partner occidentali. Un rifiuto categorico di tenere colloqui fa il gioco del Cremlino; quindi, Zelensky sta cambiando tattica e parla della possibilità di un dialogo, ma a condizioni che rendono tutto molto chiaro», ha dichiarato Fesenko, responsabile del think tank indipendente Penta Center di Kiev, al Washington Times. Ma un’apertura l’ha registrata anche la Russia che, come evidenziato dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharnova, «non si è mai rifiutata di negoziare con l’Ucraina ed è ancora pronta ad avviare dei colloqui prendendo in considerazione le realtà emergenti al momento». Inoltre, il viceministro degli Esteri russo, Andrey Rudenko, ha dichiarato che Mosca non pone precondizioni a negoziati di pace con l’Ucraina. D’altra parte, gli ucraini ritengono sia una mossa propagandistica. Ma l’unico modo per capire se sia davvero così è aprire nuovamente le trattative.

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