Ucraina, la Russia conquista Chasiv Yar nel Donetsk, una città considerata strategica che da mesi era assediata e attaccata dalle truppe di Putin. L’esercito ucraino ha annunciato il ritiro da uno dei quartieri. E come hanno confermato fonti delle forze ucraine, le posizioni di difesa sono state distrutte, pertanto mantenere i soldati sul posto avrebbe rappresentato un grave pericolo di vita. il portavoce militare di Kiev Nazar Voloshyn ha dichiarato in una intervista al Kyiv Post che oltre alla distruzione delle postazioni, i bombardamenti russi hanno praticamente abbattuto tutti gli edifici, lasciando uno scenario desolato: “Il nemico non ha lasciato un solo edificio intatto; dopo i bombardamenti di artiglieria, sembra un paesaggio lunare“.



Lo stesso funzionario ha però aggiunto che i soldati dell’esercito ucraino si sono spostati in altre zone più protette, dove a quanto pare i combattimenti al momento sono meno intensi. La cattura del sito strategico, vicino ad uno snodo ferroviario e a 20 chilometri da Bahkmut era da tempo obiettivo della Russia, proprio perchè punto cruciale di sosta prima di una ulteriore avanzata verso altre due città chiave: Kramatorsk e Sloviansk.



Ucraina, la città strategica di Chasiv Yar è in mano ai russi, esercito di Kiev annuncia ritirata

La città di Chasiv Yar, dopo mesi di combattimenti incessanti è ora in mano all’esercito russo. Gli ucraini si sono ritirati questa mattina dopo che le forze di Putin hanno distrutto tutte le posizioni della difesa. L’avanzata dell’occupazione era cominciata molto tempo fa, ed aveva proprio come obiettivo la città strategica. Nell’ultima settimana gli attacchi erano aumentati ed avevano investito le periferie da nord a sud, con una intensità che secondo fonti di Kiev era arrivata a 1500 bombardamenti al giorno.



Molti edifici risultano rasi al suolo, e fonti dell’esercito ucraino avevano già confermato che le operazioni di difesa nel’area risultavano particolarmente difficili. Il presidente Zelensky ha dichiarato, in una intervista a Bloomberg, che servono più equipaggiamenti di artiglieria pesante per far partire una controffensiva efficace, lamentandosi anche del fatto che gli aiuti promessi dagli Stati Uniti tardano ad arrivare.