Mentre la guerra continua a dilaniare l’Ucraina e l’avanzata russa sembra lontana dall’arrestarsi, in alcune zone ucraine si cerca di dimenticare l’orrore dei combattimenti con feste vietate, rave, bagni in piscina e drink. Il tutto sommerso nel buio, nell’illegalità, perché nelle città vige il coprifuoco e chi viene scoperto può essere mandato al fronte a combattere. Lo racconta La Repubblica tra le sue pagine, dipingendo un quadro inedito sulla vita che cerca di proseguire, nonostante tutto, anche sotto le bombe e la concreta possibilità essere chiamati per difendere i confini dall’invasione russa.



La mia città è Mariupol, al quinto o sesto giorno abbiamo raccolto qualcosa per terra, lo abbiamo mangiato e siamo stati tutti male” racconta a Repubblica una delle giovani che partecipa alle feste vietate e ai ritrovi in piscina, sotto il sole di questa estate rovente e soffocante anche in Ucraina. Non solo Kiev, con il suo coprifuoco alle undici di sera, ma anche altre città come Dnipro cercano nella notte un rifugio per allontanare la mente da ciò che sta accadendo nella regione del Donbass e in aree sempre più ampie del Paese. Spesso, il ricavato di queste serate viene impiegato per sostenere l’esercito ucraino e acquistare i materiali di cui hanno bisogno i soldati.



Feste vietate in Ucraina, tra coprifuoco e reclutamento

La Repubblica racconta la notte della città di Dnipro, molto vicina all’ormai tristemente noto Donbass. La cittadina ospita anche un museo che testimonia il conflitto avvenuto nel 2014 e custodisce i nomi delle persone e dei ragazzi che hanno trovato la morte in quel primo fronte di guerra in Ucraina. Anche qui è possibile cercare illegalmente uno svago, una distrazione.

Spesso queste feste vietate in Ucraina si animano in tutto il territorio ucraino e sono private, accessibili spesso tramite gruppi Telegram dove i ragazzi che vivono nella stessa città organizzano, segnalano e invitano. Sempre la celebre app di messaggistica è utilizzata per segnalare i luoghi in cui si può correre il “rischio” di essere reclutati e andare quindi a combattere al fronte. Dai club alle palestre, è sempre possibile incontrare le figure in divisa pronte a reclutare, racconta Repubblica. Parallelamente alle feste e al bisogno di evadere dalla realtà, fiorisce anche il “commercio” per abbandonare l’Ucraina senza essere scoperti dalle forze dell’ordine, anche per gli uomini che hanno meno di 60 anni e devono quindi restare. Anche i volontari che si sono iscritti alla “Difesa territoriale” ora possono essere mandati in guerra lontano dalla propria città, per effetto della modifica alla legge “Sui fondamenti della resistenza nazionale” voluta dal presidente Volodymyr Zelensky.