«La Russia non dovrebbe avere dubbi sul fatto che un’ulteriore aggressione militare contro l’Ucraina avrebbe enormi conseguenze e gravi costi come risposta»: recita così la nota finale dei Ministri degli Esteri del G7 (Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Gb, Usa ), unita a quello dell’Alto Rappresentante dell’Ue, in merito all’escalation in corso sul confine del Donbass.



Dopo il recente vertice a due Biden-Putin, i 7 “grandi” condannano «la presenza militare russa ai confini e la retorica aggressiva nei confronti dell’Ucraina». Nella nota si chiede inoltre a Mosca di «ridurre l’escalation, perseguire canali diplomatici e rispettare i suoi impegni internazionali sulla trasparenza delle attività militari, come ha fatto Biden nella sua telefonata al presidente Putin il 7 dicembre». Sempre i ministri del G7, compreso dunque il nostro Luigi Di Maio, riaffermano pieno sostegno alla «sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina, nonché il diritto di qualsiasi stato sovrano di determinare il proprio futuro. Lodiamo la posizione di moderazione dell’Ucraina». Non solo, le diplomazie del G7 confermano nuovamente il sostegno agli sforzi di Parigi e Berlino nel “formato Normandia” per ottenere «la piena attuazione degli accordi di Minsk al fine di risolvere il conflitto nell’Ucraina orientale».



L’APPELLO DEL PAPA PER L’ESCALATION IN UCRAINA

Dopo che nelle scorse ore il Presidente russo Vladimir Putin aveva inviato «sincere condoglianze e vicinanza per le vittime del tornado» che ha devastato il Kentucky, dal Cremlino fanno sapere con fonte ufficiale di essere assolutamente disposti ad un secondo confronto tra i due leader di Washington e Mosca. «L’esercito russo è sul suolo russo e non minaccia nessuno» spiega alla tv Rossiya-1 il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, aggiungendo che «i leader di Russia e Usa durante il colloquio hanno concordato di confrontarsi di nuovo sull’Ucraina». Sempre il portavoce di Putin ha però ammesso una poco ottimistica previsione viste le forti distanze tra Russia e Stati Uniti sulla crisi. Dal Vaticano arriva un nuovo appello di Papa Francesco durante l’ultimo Angelus da Piazza San Pietro: «Desidero assicurare la mia preghiera per la cara Ucraina, per tutte le sue Chiese e comunità religiose e per tutto il suo popolo perché le tensioni” siano “risolte attraverso un ser

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