L’Ucraina ha un piano per il trasferimento del potere nel caso in cui la Russia riuscisse ad uccidere il presidente Volodymyr Zelensky. Lo rivela Politico, citando funzionari e legislatori ucraini, oltre che analisti. Dopo che ha rifiutato una offerta di evacuazione, dicendo agli americani che voleva «munizioni, non un passaggio», ci sono stati diversi tentativi di assassinio di Zelensky da parte di team di sabotaggio e di intelligence russe, tra cui ceceni e mercenari della Wagner, i quali hanno provato a penetrare nel quartiere governativo di Kiev, sorvegliato e monitorato dalle forze di sicurezza ucraine. Rispetto alle prime caotiche settimane di guerra, quando i carri armati della Russia erano nella capitale ucraina e sembrava che l’Ucraina dovesse capitolare da un momento all’altro, i rischi ora sono minori per Zelensky, ma questo non vuol dire che siano pari a zero.
Infatti, nessuno nel governo o nel parlamento ucraino dubita che il pericolo resti alto, anche alla luce dei rinnovati appelli per l’uccisione di Zelensky, oltre che del curriculum terrificante del Cremlino in fatto di operazioni di assassinio. A causa della minaccia che incombe sulla sua vita, le visite all’estero del presidente ucraino sono programmate con la massima segretezza. Infatti, lo scorso febbraio i funzionari ucraini si sono infuriati quando una visita programmata a Bruxelles è trapelata tre giorni prima del suo arrivo previsto, mettendo a rischio il viaggio. Sullo sfondo, comunque, resta questo piano.
CHI PRENDEREBBE IL POSTO DI ZELENSKY IN CASO DI UCCISIONE DA PARTE DELLA RUSSIA
Ne aveva parlato anche Anthony Blinken, segretario di Stato Usa, durante un’intervista alla CBS dell’anno scorso: «Gli ucraini hanno dei piani in atto, di cui non parlerò né entrerò nei dettagli, per assicurarsi che ci sia quella che chiameremmo “continuità di governo” in un modo o nell’altro». Formalmente, secondo la Costituzione ucraina, la linea di successione è chiara. «Quando il presidente non è in grado di adempiere ai suoi doveri, il presidente della Verkhovna Rada dell’Ucraina (il parlamento ucraino, ndr) assume le sue responsabilità. Pertanto, non ci sarebbe alcun vuoto di potere», spiega a Politico Mykola Knyazhytsky, legislatore dell’opposizione della città occidentale di Lviv. Ruslan Stefanchuk, che è il presidente del parlamento ucraino, attualmente non gode di un indice di fiducia particolarmente elevato nei sondaggi di opinione, infatti è attorno al 40%, meno della metà di quello di Zelensky.
Ma non è un fattore importante, anche perché, aggiunge Adrian Karatnycky, senior fellow presso il Centro Eurasia del Consiglio Atlantico, «assisteremo a un governo collettivo». Il consiglio di governo sarebbe probabilmente formato da Stefanchuk come figura di riferimento, insieme ad Andrii Yermak, ex produttore cinematografico e avvocato a capo dell’ufficio del presidente, al ministro degli Esteri Dmytro Kuleba e al ministro della Difesa Oleksii Reznikov. Valery Zaluzhny resterebbe il massimo generale del Paese. Karatnycky non esclude che possa avere un ruolo il personaggio tv Serhiy Prytula, che ora gestisce importanti iniziative di beneficenza e ha un indice di fiducia pubblico altissimo. Ma il piano potrebbe restare nel cassetto, ed è quello che auspica in primis Zelensky.