L’Ucraina ha usato le bombe a grappolo inviate dagli Stati Uniti. A rivelarlo, come riportato da Avvenire, è stata la Casa Bianca. “Abbiamo ricevuto alcuni feedback iniziali da Kiev e le stanno usando in modo abbastanza efficace”, ha affermato il portavoce della sicurezza nazionale John Kirby. La Russia potrebbe dunque replicare nei prossimi giorni, come minacciato da Vladimir Putin di recente.



Le armi in questione sono vietate alla convenzione di Oslo in quanto possono rimanere inesplose a lungo e dunque mettere in pericolo i civili. Essa tuttavia non è mai stata ratificata da Usa, Russia e Ucraina. L’utilizzo da parte di Kiev, sotto la spinta degli americani, pare sia stato attuato sul fronte sudorientale nel tentativo di rompere le posizioni ben fortificate russe che stanno rallentando la controffensiva. L’obiettivo è quello di imprimere slancio alle operazioni di terra, dato che finora non ci sono stati dei reali sfondamenti in quella zona.



Ucraina ha usato bombe a grappolo su postazioni russe: si attende la controffensiva russa

Adesso che l’Ucraina ha usato le bombe a grappolo sulle postazioni russe, sarà probabile la reazione di Mosca. L’esercito di Vladimir Putin nelle scorse ore ha lanciato una serie di raid contro le due maggiori città portuali di Odessa e Mykolaiv. Almeno 20 persone, inclusi 5 bambini, sono rimasti feriti. Il conflitto però presto presumibilmente si sposterà sul Mar Nero sulla base degli sviluppi della questione del grano.

Mosca, nei giorni scorsi, ha fatto sapere che considererà come potenziali obiettivi le navi che transiteranno nel Mar Nero. Per gli Usa ci sarebbe la di colpire navi civili. L’Ucraina da parte sua ha replicato che considererà qualsiasi nave nel Mar Nero diretta verso i porti russi o i territori occupati come potenziali navi militari “con tutti i rischi associati”, ha avvertito il ministero della Difesa.