L’Ucraina promette successi militari agli Stati Uniti per costringere la Russia a negoziare, ma in cambio chiede munizioni a grappolo al presidente Joe Biden. Lo rivela il quotidiano tedesco Welt, spiegando che il dibattito sull’ulteriore sostegno a Kiev si riaccenderà a Washington e nelle altri capitali europee se la controffensiva ucraina non avrà successo. Per ora è difficile valutare i progressi militari di Kiev, ma indicativo è il viaggio segreto del direttore della CIA William Burns, che si è recato a giugno nella capitale ucraina. In realtà, Burns si è recato regolarmente in Ucraina dall’inizio della guerra. Lo scopo di quest’ultimo viaggio, però, era quello di assicurare a Zelensky che gli Usa avrebbero continuato a condividere informazioni di intelligence per consentirle di continuare a difendersi.
Ma secondo il Washington Post avrebbe anche presentato l’ambiziosa strategia di riconquistare la Crimea e di avviare negoziati per il cessate il fuoco con Mosca entro la fine dell’anno, proprio quando in America inizia la stagione pre-elettorale. L’Ucraina si è detta fiduciosa di poter riconquistare un territorio “sostanziale” entro l’autunno e di spostare artiglieria e sistemi missilistici sulla linea di confine con la Crimea, controllata dalla Russia. In cambio della promessa di non riprendere la penisola, il Cremlino potrebbe essere costretto ad accettare le garanzie di sicurezza che l’Ucraina spera di ottenere dall’Occidente. Secondo alcuni funzionari governativi di Kiev, Mosca sarebbe disposta a negoziare solo se si sentisse minacciata.
GUERRA UCRAINA, IL PIANO PER ARRIVARE AI NEGOZIATI: ARMI, CRIMEA…
Il viaggio segreto di Burns è avvenuto poco primo della rivolta fallita dei mercenari Wagner in Russia. Le informazioni sulla marcia non sarebbero state oggetto dei colloqui, ma dopo l’inizio della rivolta, gli Stati Uniti hanno chiesto all’Ucraina di non condurre alcuna operazione segreta in territorio russo. Infatti, è stato consigliato loro di astenersi da qualsiasi azione che potesse influenzare l’esito degli eventi in Russia. In questo modo non si voleva dare a Vladimir Putin un pretesto per ritenere Usa o Kiev responsabili della rivolta di Prigozhin. Per quanto riguarda gli aiuti militari, l’Occidente ritiene che al momento sia essenziale garantire le forniture di munizioni, riparare le attrezzature danneggiate in combattimento e migliorare ulteriormente le difese aeree.
Come evidenziato da Welt, recentemente è emerso che l’amministrazione Biden starebbe valutando la consegna delle controverse munizioni a grappolo, che l’Ucraina chiede dall’estate scorsa. Se la decisione verrà presa rapidamente, le munizioni potrebbero entrare a far parte di un nuovo pacchetto di aiuti già il mese prossimo. Questo potrebbe dare una spinta alla controffensiva ucraina che finora non ha registrato i progressi auspicati dagli Usa. Secondo l’agenzia di stampa Reuters, che ha citato il Pentagono, l’esercito americano considera le munizioni a grappolo particolarmente utili contro le trincee russe.