L’Ucraina negli ultimi giorni sembra essere al centro di una feroce e diffusa campagna di intimidazioni contro i giornalisti che indagano sui casi di corruzione nel Paese. Campagna che, peraltro, potrebbe finire per minare gli sforzi che Volodymyr Zelensky sta facendo al fine di aumentare la trasparenza governativa, secondo le richieste avanzate dell’Unione Europea per rendere effettivo il suo ingresso nell’alleanza.



Le intimidazioni ai giornalisti anti-corruzione in Ucraina rese note sarebbero almeno due, mentre diverse altre, come racconta il giornalista preso di mira dalle autorità Yurii Nikolov, intervistato da Le Monde, non sono state rese pubbliche. Lui stesso, d’altronde, si dice preoccupato per questi attacchi che “creano un’immagine di repressione della libertà di espressione“, che ricorda vagamente “l’emergere di una forma di autoritarismo”. Tuttavia, lo stesso giornalista anti-corruzione, vittima delle intimidazioni in Ucraina, ha sottolineato che “non abbiamo raggiunto un livello critico tale da doverci alzare in piedi e gridare ‘basta!'”. Il presidente Zelensky, invece, dal conto suo, dopo il Forum economico di Davos, ha detto che “qualsiasi pressione sui giornalisti [è] inaccettabile“.



Ucraina: i due casi di intimidazioni ai giornalisti anti-corruzione

Insomma, seppur sembri che le intimidazioni ai giornalisti anti-corruzione in Ucraina siano operate dal governo, il presidente le ritiene inaccettabili e, probabilmente, attuerà una qualche contromisura. Secondo quanto riporta Le Monde, il primo caso reso effettivamente noto è quello che ha colpito il giornalista investigativo Yurii Nikolov. Questi, mentre era fuori casa, ha ricevuto la visita di alcuni uomini vestiti da soldati che, non trovandolo, hanno appeso alcuni fogli con scritto “provocatore” e “put*ana del Cremlino” sulla sua porta.



Similmente, un paio di giorni dopo le intimidazioni ai giornalisti anti-corruzione in Ucraina hanno interessato il sito specializzato su questi temi Bihus.Info. Su un canale Telegram anonimo, infatti, sono stati diffusi alcuni video, foto e intercettazioni telefoniche nelle quali si vedevano alcuni giornalisti, durante una festa di Capodanno, assumere droghe in un albergo nella periferia di Kiev. Quest’ultimo caso, secondo il caporedattore del sito, dimostrerebbe come la sorveglianza ai loro danni sia stata “sistematica e a lungo termine, volta a screditare il lavoro del team“. Sulle intimidazioni ai giornalisti anti-corruzione in Ucraina si è espresso anche Mediarukh, un’associazione di media ucraini, chiedendo alle forze di sicurezza di “tenere conto della gravità della situazione e identificare rapidamente coloro che sono coinvolti nell’organizzazione di queste persecuzioni”.