Caro direttore,
ormai sembra più che evidente: il calcio italiano, le squadre di calcio di serie A, si stanno rivelando sempre di più una specie di serie B europea. Quando qualche giocatore si rivela promettente, subito qualche squadra inglese o spagnola ce lo soffia a suon di milioni di euro, più spesso milioni di sterline. Vincere la Champions diventa un miraggio. Arrivare ai quarti è un successo, quando fino a qualche anno fa era normale arrivare alla finale, e magari vincerla.
Va bene, per ora mettiamoci in cuore in pace. Il fatto è che il calcio è pur sempre una competizione dove chi vince è il migliore (o quello, non da oggi, che ha più soldi), ma non si capisce perché la stessa retrocessione debba esserci, per noi, anche nell’Unione Europea.
Macron e Scholz hanno infatti deciso di organizzare una loro Superlega, invitando Zelensky, che non è neanche, per ora, nell’Unione Europea, ma ha l’appoggio di un grande amico oltreoceano che può fargli avere una speciale wild card per partecipare. Non a caso il presidente dell’Ucraina, assetato di armi, non è andato a Sanremo, dove avrebbe trovato gente capace di sparare, sì, ma solo cavolate.
Mercenari, lì, ci sarebbero, ma sono già sotto contratto con altre organizzazioni, disposti come sono ad assoggettarsi ai nuovi nostri oligarchi, che si chiamano “influencer”. Certo, anche loro, poverini, oligarchi di serie B, ma comunque capaci di ammaliare molti, non solo giovani, con l’ostentazione di una beneficenza che rende più di quello che costa.
Così Zelensky è andato prima a Parigi che a Bruxelles. Del resto, si sa, Parigi, se oggi non vale più una Messa, qualche carrarmatino in più te lo può sempre dare.
E noi italiani? Fieri della Costituzione più bella del mondo, abbiamo notato che per il resto, visto che i carrarmati non li abbiamo (almeno a un certo livello), e che per ora non è proprio il caso di chiederli a Zelensky, dobbiamo accontentarci di una fiera protesta. Si sa, nelle proteste non ci batte nessuno. Il volto ostentatamente girato dall’altra parte della Meloni quando parlava Macron, e lei era vicina di un metro, è stata l’ennesima prova che quando siamo offesi siamo capaci di farlo vedere con un’arte imparata da Fellini e De Sica.
Così oggi ci tocca fare anche la parte di quegli Stati d’Europa che non stanno neanche nella serie B e che non sanno a quali playoff partecipare per essere promossi dalla serie C.
L’unità Europea è una bella cosa, ma per ora è ben lontana da essere effettiva.
Intanto America, Cina e anche Russia stanno giocando i loro mondiali, col rischio che i campionati europei siano essi stessi una serie B. Oddio, tra il calcio e la politica devo aver fatto un po’ di confusione. Mancini, aiutaci tu. La prossima volta che ci saranno i mondiali, perché non prenderci una rivincita?
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