L’adesione dell’Ucraina alla Nato non è all’ordine del giorno, ma l’Occidente vuole comunque fornire garanzie in materia di armamenti e tecnologie avanzate a Kiev, tanto che starebbe pensando di offrirle un modello di sicurezza in stile israeliano. Stando a quanto riportato dal Wall Street Journal, l’obiettivo degli Stati Uniti e degli altri membri della Nato non è solo quello di rafforzare la sua difesa in questa fase cruciale della guerra scatenata dalla Russia, ma anche di garantire la futura sovranità del paese. Secondo il presidente polacco Andrzej Duda bisognerebbe stringere un accordo di sicurezza in stile israeliano con l’Ucraina, propedeutico alla futura adesione dell’Ucraina alla Nato, che richiederebbe anni, ma senza rendere la stessa parte del conflitto con la Russia.
«Le discussioni su questo sono in corso», ha confermato Duda al quotidiano americano. Non ha chiarito quali armi o tecnologie potrebbero essere trasferite all’Ucraina nell’ambito di questo progetto, ma con questi accordi di sicurezza si ritiene di poter aiutare nell’immediato l’Ucraina a prepararsi per una controffensiva e a spingere la Russia fuori dai territori che ha rivendicato da quando ha invaso il paese lo scorso anno. Questa spinta a concludere un accordo di sicurezza arriva in una fase in cui l’Occidente ha deciso di incrementare il suo sostegno a Kiev, in particolare dotandola di carri armati, avanzati sistemi di difesa aerea di fabbricazione americana e tedesca e aumentando la sua produzione di proiettili e munizioni.
GUERRA UCRAINA, LA CONTROMOSSA DELLA NATO
Il presidente polacco Duda ha confermato al Wall Street Journal che il presidente americano Joe Biden ha discusso della creazione di un modello di sicurezza per l’Ucraina in stile israeliano. Un’ipotesi che starebbe guadagnando terreno tra gli alleati occidentali, tanto che se ne parlerà nel vertice Nato di luglio a Vilnius, in Lituania. Dopo il vertice dovrebbe essere firmato un accordo, basato su una proposta nota come Patto di sicurezza di Kiev, rivelano a WSJ funzionari che hanno familiarità con i colloqui. Un funzionario dell’amministrazione Usa ha spiegato che questo progetto è di fatto un modo per risolvere i principali problemi di sicurezza dell’Ucraina, pur riconoscendo che il paese non potrebbe aderire alla NATO nel prossimo futuro. Tuttavia, anche se il modello israeliano è più o meno la base, i contorni dell’accordo di difesa con l’Ucraina restano poco chiari. In che consiste il modello israeliano? Israele non è membro della Nato, ma gli Usa sono vincolati da un trattato ad assisterla. Secondo i funzionari occidentali, un accordo di questo tipo potrebbe segnare una svolta nell’attuale conflitto della Russia in Ucraina. L’obiettivo è, infatti, quello di scoraggiare il presidente russo Vladimir Putin dal prolungare la guerra. «La Russia deve ora capire che l’Ucraina ha ottenuto garanzie di sicurezza e che non svaniranno nel tempo o a causa della stanchezza in Occidente», ha aggiunto Duda, precisando che questo progetto è slegato da un eventuale processo di pace o negoziati tra Kiev e Mosca.
MODELLO DI SICUREZZA ISRAELIANO: UCRAINA FAVOREVOLE
La Nato dovrebbe inaugurare un nuovo organismo, il Consiglio ucraino della Nato, con la funzione di “camera di equilibrio” prima di una possibile futura adesione. Quindi, Kiev avrebbe la possibilità di convocare una riunione di questo Consiglio e di richiedere assistenza che verrebbe poi fornita dai vari Paesi membri. Stando a quanto ricostruito dal Wall Street Journal, funzionari ucraini si sono già dichiarati favorevoli all’idea. Gli Stati Uniti sarebbero i principali garanti degli accordi di sicurezza che prevedono la partecipazione dei membri europei della Nato, ha spiegato Fabrice Pothier, ex capo della pianificazione politica della Nato e collaboratore di Rasmussen, che ha preso parte alla stesura della proposta e l’ha presentata ad alcuni governi occidentali. «L’accordo deve essere sufficientemente vincolante per essere credibile, altrimenti i russi non lo prenderanno sul serio e non li scoraggerà dall’iniziare una nuova guerra». Alti funzionari di diverse capitali europee, come Parigi e Berlino, affermano di sostenere il principio di questo piano. «È del tutto comprensibile che l’Ucraina non possa diventare membro della Nato mentre c’è una guerra sul suo territorio, una guerra che è stata iniziata dalla Russia. Ma è altrettanto chiaro che, grazie a questa guerra, l’Ucraina sta modernizzando il suo esercito e avvicinandosi alla Nato», ha concluso Duda.