L’incontro tra i ministri della Difesa tenuto i giorni scorsi a Bruxelles ha fatto emergere la volontà di creare una corsia preferenziale per l’ammissione dell’Ucraina nella Nato e la creazione di un Consiglio tra Kiev e l’Alleanza. Tutto ciò al fine di armonizzare le pratiche politiche e militari per quando diventerà membro. L’intesa dovrebbe essere sancita dal vertice dei leader in programma a Vilnius l’11 e 12 luglio. Manca ancora l’accordo sul prossimo segretario generale: non è da escludere un prolungamento del mandato del norvegese Jens Stoltenberg, anche se lui smentisce.
L’ingresso della Svezia nella Nato, invece, potrebbe diventare ufficiale il mese prossimo in Lituania. Ancora non superate le resistenze della Turchia, nonostante la campagna elettorale sia finita. Al centro dell’incontro c’era ovviamente il tema dell’Ucraina e del suo possibile ingresso nella Nato. Mentre è in corso la controffensiva, è possibile che venga indebolito il sostegno occidentale (ma non dell’Europa), soprattutto se Trump riuscisse a vincere le presidenziali del prossimo anno. Le operazioni, dunque, vanno accelerate il più possibile.
Favorevoli i Paesi dell’Europa
I Paesi dell’Europa orientale sono favorevoli all’ingresso dell’Ucraina nella Nato perché garantirebbe anche la loro protezione, spostando i confini dell’Alleanza nei confronti di quelli della Russia. Cosa succederebbe, dunque, se un Paese della Ue fosse aggredito da Putin, si chiede Repubblica? Francia, Italia o Spagna potrebbero intervenire senza l’aiuto degli Stati Uniti? Dalla Germania vogliono fermare l’escalation, mentre Washington cerca di evitare il coinvolgimento diretto in un conflitto che potrebbe far scatenare la terza guerra mondiale.
Per gli Stati Uniti, l’Europa e i loro alleati, è importante accogliere l’Ucraina nella Nato, come confermato anche da Mario Draghi al MIT. L’ex Presidente del Consiglio ritiene che le conseguenze del conflitto vadano gestite in tre modi: “La Ue deve rafforzare le proprie capacità di difesa“; poi “bisogna iniziare un viaggio con l’Ucraina, che porti alla sua adesione alla Nato”; e infine “dobbiamo prepararci ad un periodo prolungato in cui l’economia globale si comporterà in modo molto diverso rispetto al recente passato. Mi aspetto che i governi abbiano per sempre deficit più alti“.