Forse al Patriarca Kirill era venuta una buona idea. Ricordandosi che almeno a Natale dobbiamo essere un po’ più buoni, aveva proposto al presidente Putin (il suo capo) di indire una tregua natalizia dal pomeriggio del 6 gennaio fino a tutt’oggi, 7 gennaio. Non proprio una cosa come quella che avvenne sul fronte occidentale durante la prima guerra mondiale, ma una tregua, giusto il tempo per andare a messa (le messe ortodosse sono un po’ lunghe) e mangiare una fetta di panettone, di quello arrivato di straforo nonostante le sanzioni.
E il bello è che Putin, chissà perché, forse per non fare la figura di Erode davanti ai Re Magi, aveva accettato.
Purtroppo i buoni, dopo un rapido consulto con la Cia (nota organizzazione benefica occidentale) non avendo potuto chiedere un parere anche al Vaticano, probabilmente impegnato in questi giorni in altre questioni, hanno detto: “No, noi non ci stiamo”. Chi ci dice che intanto, mangiato il panettone, mentre sorseggiamo un bicchierino di vodka, i cattivi non ci preparino uno scherzo da prete – anzi, addirittura da patriarca? Se deve esserci una pace, che pace sia, ma per sempre (anche se è meglio non parlare di pace eterna).
Questa posizione ha trovato molti consensi anche tra i sostenitori dei buoni, perché va bene essere buoni, ma è meglio non essere troppo buoni cioè “ingenui”.
Dio sa (nel senso letterale dell’espressione) se questi hanno ragione. Però, personalmente, mi è venuta un’idea. Se noi siamo i buoni, e su questo non si discute, al posto di rispondere subito di no ai cattivi, non era meglio, un po’ come a poker, rilanciare la posta? Chiedere di estendere la tregua di almeno altre 48 ore? E nel frattempo cominciare a vedere qualche prospettiva di intesa? Magari invitando al tavolo qualcuno di quelli che sembrano seriamente intenzionati a fare da paciere.
E poi, vuoi vedere che il provare a non massacrarsi per qualche giorno non possa convincere un po’ tutti che così è meglio? Che l’idea della vendetta non sarà mai una vera soluzione né per gli ucraini ingiustamente invasi, ma neanche per i parenti dei soldati russi ingiustamente mandati al macello?
P.S. la mattina del 6 gennaio, poche ore prima dell’inizio della tregua, secondo Kiev i russi abbiano bombardato Kramatorsk, tanto per portarsi avanti nel lavoro. Purtroppo anche questo non toglie nulla a quanto detto in precedenza; anzi lo conferma una volta di più.
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