La situazione in Ucraina sembra essere ben più grave di quanto l’Occidente non voglia ammettere, con le linee di Chasiv Yar prossime al collasso, Putin che probabilmente entro il 9 maggio vorrà ottenere una piccola vittoria e le forze di Kiev che arrancano sempre di più: questo è l’allarme lanciato dal generale Vadym Skibitsky – che per Kiev è il vice dei servizi di intelligence – sulle pagine del Corriere. “Attualmente”, precisa immediatamente in apertura, “l’Ucraina non è in grado di vincere sul campo a causa della mancanza di munizioni, di uomini e di aviazione tattica”.



Una situazione – spiega ancora – che non migliora neppure con il più recente pacchetto di aiuti stanziato dal Congresso statunitense perché in ogni caso “difficilmente possiamo raggiungere la parità con la Russia” con il concreto rischio che “il nemico passi in vantaggio”. Soffermandosi proprio sulla Russia, il vice 007 dell’Ucraina ricorda che “la [loro] produzione militare è aumentata” e seppur raggiungerà “il suo massimo solo all’inizio del 2026”, nel frattempo vanta il supporto della Nordcorea in cui “le fabbriche lavorano a pieno regime producendo armi e munizioni” per il Cremlino: da settembre ad oggi, spiega Skibitsky, “ha ricevuto 10 mila container di armi“.



Vadym Skibitsky: “La Russia vuole conquistare qualcosa in Ucraina entro la visita di Putin a Pechino”

Allo stato attuale, insomma, all’Ucraina non resta alcuna alternativa se non chiedere ai partner occidentali di “aumentare la produzione di armi”, per evitare – con particolare riferimento all’Unione Europea – di “ritrovarsi nel mirino russo“. Il problema, infatti, secondo Skibitsky “è che i nostri alleati fanno fatica a sostenere il ritmo di produzione di armi” della Russia, senza contare che “possono volerci anche mesi prima che sul campo di battaglia arrivino aiuti sufficienti a rafforzare le nostre difese”.



Tutte le preoccupazioni dell’Ucraina sono ora concentrate attorno alla città di Chasiv Yar, perché dato che “l’obiettivo di Mosca di impadronirsi completamente delle regioni di Donetsk e Lugansk” è rimasto invariato negli ultimi mesi, la caduta di quella città aprirebbe “la strada alle ultime grandi città di Donetsk“. Infine, Skibitsky ricorda che “l’esercito russo ha ricevuto l’ordine di vincere qualcosa prima della visita di Putin a Pechino, la settimana dopo il 9” e nulla può escludere che quel qualcosa sia proprio la città ucraina di Chasiv Yar.