L’Ucraina, che a brevissimo entrerà nel terzo anno consecutivo di guerra contro la Russia sul suo territorio, si trova già a fare i conti sui danni causati dal conflitto, sia a livello generale, che economico, oltre che con i costi per la ricostruzione che dovrà affrontare. Questi ultimi, non solo in futuro, ma anche nel presente, perché mentre il conflitto va avanti, il governo deve continuare a garantire alcuni servizi base alla popolazione. Tutto questo, peraltro, mentre l’Ucraina è costretta, nel frattempo, a sostenere con una parte piuttosto importante del suo budget annuale lo sforzo bellico, che nel 2024 sarà pari al 22% del bilancio.



Banca mondiale: “Ucraina avrà bisogno di 500 miliardi per la ricostruzione”

Sui danni subiti dall’Ucraina in questi quasi due anni continui di guerra contro la Russia sono stati pubblicati diversi studi, tra i quali il più recente è un report stilato dalla Banca Mondiale, assieme al Governo ucraino, alla Commissione Europea e alle Nazioni Unite, citato sulle pagine del Sole 24 Ore. Uno studio approfondito che oltre a stimare, appunto, i danni subiti in modo diretto, ha anche stimato le perdite economiche che il conflitto ha causato e i costi che Kiev dovrà sostenere in futuro e nel presente per la ricostruzione.



In particolare, secondo la Banca Mondiale, i danni diretti causati dal conflitto sarebbe attorno ai 152 miliardi di dollari, ai quali vanno sommati i circa 499 miliardi di perdite economiche. Queste ultime intese come la perdita di produzione, il blocco del commercio interno ed estero e della riscossione di una parte importante delle tasse. Una stima certamente tragica, ma che secondo la Banca Mondiale, nella persona di Antonella Bassani, “prova allo stesso tempo la determinazione” del popolo e del governo ucraino. A livello di ricostruzione, stima il rapporto, l’Ucraina avrà bisogno di circa 486 miliardi di dollari nel corso di circa 10 anni. Per l’attuale ricostruzione delle infrastrutture critiche (come quelle energetiche, ma anche case, strade e ospedali), invece, serviranno nel 2024 15 miliardi, dei quali 5,5 sono già stati raccolti.

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