Respirare aria di ottimismo e positività, in Ucraina, è più complicato che mai. Dopo due anni e mezzo di guerra, dopo l’invasione russa del 24 febbraio 2022, la popolazione non è ben speranzosa in vista del futuro, non tanto per quanto riguarda l’esito in sé della guerra, quanto più per l’adesione alla NATO e all’Unione Europea, che Kiev spera di ottenere quanto prima ma che, secondo gli ucraini, non sono così scontate. Il sondaggio condotto da “Eurostat Data” ha chiesto agli intervistati se credano che l’Ucraina possa tornare ai confini del 1991: il 21% ha risposto “sì”, il 64% si è detto molto più pessimista con un netto “no” mentre il 15% non ha risposto.



Parlando invece dell’adesione alla NATO, il 17% degli intervistati crede che questa possa avvenire nei prossimi 5 anni mentre addirittura il 71% non pensa che ciò accadrà: infine, il 12% non risponde. Non solo NATO: sul banco, per l’Ucraina, c’è anche l’adesione all’Unione Europea sulla quale gli ucraini si dicono leggermente più positivi rispetto invece all’ingresso nell’Alleanza. Il 21% crede infatti che Kiev potrebbe aderire all’UE nei prossimi 5 anni, il 10% non risponde e il 69% pensa che ciò non avverrà.



Ucraina, la popolazione delusa degli aiuti

Analizzando le opinioni sul supporto della NATO e dei Paesi europei all’Ucraina dal 2022 in poi, il 77% si dice in disaccordo, dunque non soddisfatto di quanto fatto nei confronti della popolazione ucraina e dell’esercito stesso, nonostante le sanzioni imposte alla Russia e gli aiuti inviati in termini economici e di munizioni a Kiev. Il 14% si dice invece non in disaccordo, dunque soddisfatto e non deluso dal supporto dell’Occidente, mentre il 9% non risponde.

Secondo i risultati di un altro sondaggio condotto sempre in Ucraina, il 57% degli intervistati si è detto favorevole all’avvio di negoziati di pace con la Russia. Allo stesso tempo, il 38% degli intervistati si è detto categoricamente contrario all’avvio del processo di negoziazione con Putin.