La guerra in Ucraina sta facendo crollare diversi tabù. Da quello relativo all’uso di armi discutibili, come le bombe a grappolo e le munizioni con uranio impoverito, a quello che riguarda i confini. Kiev ha improvvisamente e apertamente ammesso di voler attaccare la Russia all’interno dei suoi confini. Qualche giorno fa, infatti, il presidente Volodymyr Zelensky ha annunciato di aver sviluppato un missile con una gittata di 700 chilometri. Una svolta che dimostra un cambiamento nella strategia di armamento. Come evidenziato da Welt, l’Ucraina sta costruendo le sue armi a lungo raggio per emanciparsi dalle forniture occidentali e dalle sensibilità politiche ad esse associate. Infatti, con le proprie armi sta attaccando più spesso e più a fondo il territorio russo. Attacchi di questo tipo sono stati a lungo un tabù, per il timore di un’escalation del conflitto con Mosca, ora Kiev li ammette apertamente e l’Occidente tace, anche perché non vengono usate armi occidentali.



Per quanto riguarda la situazione in Russia, dovete notare che usiamo le nostre armi. Armi di nostra produzione. Abbiamo preso impegni chiari con i nostri partner: non useremo le loro armi sul territorio della Russia“, ha confermato a Welt il segretario del Consiglio di Sicurezza Nazionale, Oleksiy Danilov. L’Ucraina sta lavorando da tempo a un programma di missili e droni. Nello sviluppo sono state coinvolte non solo imprese statali, ma anche aziende private. Secondo Danilov, le forze armate ucraine potrebbero non solo colpire obiettivi a 700 chilometri di distanza, “ma anche a 1000-1500 chilometri“.



GUERRA UCRAINA, “OSTILITÀ SI STANNO SPOSTANDO IN RUSSIA”

La produzione di armi a lungo raggio rappresenta una reazione ai difficili negoziati con l’Occidente. Ma sono molto importanti per la controffensiva. Con quelle finora ricevute dagli alleati Kiev ha distrutto la logistica di rifornimenti della Russia. Visto che soprattutto Usa e Germania sono riluttanti a rifornire l’Ucraina di armi a lungo raggio: l’indicazione è che Kiev può fare quello che vuole in Russia, purché non usi armi occidentali. Quindi, la linea rossa si è spostata, proprio come accaduto per la fornitura di armi. Dall’inizio dell’anno, si stima che ci siano stati fino a 200 attacchi ucraini in Russia e nella penisola di Crimea, occupata in violazione del diritto internazionale. “Questa è la fase della guerra in cui le ostilità si stanno gradualmente spostando sul territorio della Federazione Russa“, ha dichiarato recentemente il consigliere presidenziale Mychaylo Podolyak.



La Russia ha sorprendentemente poco per contrastare gli attacchi. Infatti, Welt parla di evidenti lacune nella sua difesa aerea. “Se ai droni si aggiungeranno presto gli attacchi aerei con i missili a lungo raggio annunciati da Kiev, Mosca dovrà probabilmente affrontare un problema ancora più grande“, scrive il giornale tedesco. Le testate dei missili da crociera hanno un effetto molto più distruttivo di quelle dei droni relativamente piccoli. Pertanto, ogni installazione militare, ogni azienda di difesa e ogni edificio governativo della Russia sono potenziali obiettivi.