Il Generale di Corpo d’Armata (detto Aus) Giorgio Battisti ha commentato l’attuale procedere della guerra tra Ucraina e Russia, caratterizzata ora dal continuo ricalcare di Kiev sul fatto che la controffensiva sia partita. Ma per il generale “è ancora presto per capire se si tratta di una vera offensiva o, invece, di operazioni per testare le reali capacità dei russi e creare incertezza nello stato maggiore di Mosca”.
Infatti, quest’ultimo in questa particolare fase della guerra contro l’Ucraina, per via dell’incertezza sull’effettiva portata della controffensiva, “è costretto a muovere le proprie riserve per contenere dei possibili sfondamenti”. La reale natura dell’azione di Kiev sarà chiara, secondo Battisti, solamente nei prossimi giorni, perché ora starebbe ancora giocando a favore di Zelensky il fattore inganno, fondamentale in ogni azione militare di sfondamento. Inganno, spiega il generale, che va di pari passo con la velocità e la sincronizzazione dell’azione da parte dell’Ucraina, perché “non ci sono solo truppe di terra ma anche supporto aereo, impiego di artiglieria e di razzi“.
Battisti: “Ucraina punta a isolare la Crimea”
In merito alla controffensiva dell’Ucraina il generale Battisti pensa che si tratterà di un attacco “che parta dalla zona di Zaporizhia per tagliare in due lo schieramento russo“. Ipotesi probabile, ma che non terrebbe conto del fatto che i russi da tempo di aspettano un’azione da parte di Kiev ucrainae potrebbero aver preso dei provvedimenti, spingendo probabilmente gli ucraini a valutare un altro approccio, su un fronte completamente diverso.
L’Ucraina, inoltre, nel tempo ha ricevuto parecchi mezzi da parte degli alleati occidentali, come i famosi e tanto discussi carri armati, che tuttavia per il generale non faranno la differenza. “I carri armati avanzeranno e i sistemi controcarro russi cercheranno di annientarli” rendendoli inutili, se non per il fatto che “danno un maggior supporto morale ai combattenti”. Complessivamente, ciò che sta accadendo in Ucraina è che ci troviamo davanti ad “una nuova fase della guerra, attiva e dinamica” che secondo lui potrebbe portare, prima della controffensiva vera e propria ad interrompere i collegamenti con la Crimea, creando “difficoltà alle truppe schierate a sud“, impossibilitate e ricevere rifornimenti dall’isola.