Secondo alcune indiscrezioni lanciate da diversi funzionari governativi al New York Times, l’Ucraina potrebbe essere pronta a cedere i territori attualmente occupati dalla Russia pur di arrivare – sotto la guida del neoeletto presidente USA Donald Trump – ad un accordo sul cessate il fuoco che dia priorità assoluta alle garanzie di sicurezza per Kiev: di fatto, se l’indiscrezione fosse confermata rappresenterebbe una svolta importante nel confitto che dura ormai da quasi tre anni ininterrotti, nel corso del quali l’Ucraina mai prima d’ora aveva anche solo ipotizzato la possibilità di lasciare al controllo russo i territori conquistati.
A guidare questo cambio di svolta nelle posizioni dell’Ucraina ci sarebbe – oltre che la realtà fattuale sul campo di combattimento che lascia ormai poche speranze alle mire di Kiev – l’elezione di Trump che già durante la campagna elettorale che l’ha portato alla Casa Bianca ha più volte ribadito di essere pronto a porre fine al conflitto nell’arco di pochi giorni dal suo insediamento: non ci sono indiscrezioni rispetto al pianto del tycoon, ma l’ipotesi più accreditata è che – a differenze di tutti gli altri tentativi fallimentari a cui abbiamo assistito dal febbraio 2022 a questa parte – cercherà di soddisfare il più alto numero di richieste di Putin che attualmente si trova in una posizione di vantaggio militare, strategico e negoziale.
Cambiano le priorità dell’Ucraina: “Ad oggi nulla è più importante delle garanzie di sicurezza”
Dal conto suo l’Ucraina – accennavamo già poche righe fa – fino a qualche mese si era detta disposta ad arrivare ad un negoziato a patto che l’invasore avesse abbandonato le sue posizioni e tutti i territori conquistati, ribadendo più volte che non avrebbe ceduto neppure un fazzoletto di terra alla Russia; mentre solo recentemente – forse anche dopo il fallimento del suo piano di pace che mirava esclusivamente a rafforzare il suo esercito con l’aiuto occidentale – Zelensky ha mostrato una lieve apertura alla cessione dei territori, pur ribadendo che “legalmente nessuno riconoscerà i territori occupati come appartenenti ad altri paesi”.
I funzionari sentiti dal New York Times non avrebbero commentato la posizione di Zelensky, ma secondo il presidente del comitato difensivo di Kiev “per l’Ucraina niente è più importante delle garanzie di sicurezza“, con un altro funzionario rimasto anonimo che si è limitato a definire “la questione territoriale estremamente importante, ma comunque secondaria”: secondo le ipotesi del quotidiano americano, la garanzie a cui fanno riferimento i funzionari potrebbero essere accordi sullo stile della NATO che proteggano i territorio ucraini da future (sempre probabili) invasioni russe; il tutto senza dimenticare che fino ad oggi Putin si è sempre detto fermamente contrario all’ingresso dell’Ucraina nell’Alleanza atlantica.