Si fa sempre più incandescente il clima fra gli Stati Uniti e la Russia, in merito alla questione Ucraina. Nelle scorse ore il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, è tornato nuovamente allo scoperto parlando di “genocidio”, riferendosi alla situazione del Donbass, la regione che si trova nell’est dell’Ucraina, al centro della contesa fra Mosca e Kiev, come ricorda Open.



Parlando durante il Consiglio del Cremlino per lo sviluppo della società civile e dei diritti umani, con il direttore dell’agenzia di stampa Rossiya Segodnya, Kirill Vyshinsky, Putin ha detto: «Sia tu che io sappiamo ciò che sta accadendo in Donbass. Sembra un genocidio», parole giunte a poche ore dal vertice dello scorso 7 dicembre con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. E a proposito del commander in chief a stelle e strisce, ieri lo stesso è uscito allo scoperto minacciando «sanzioni mai viste» nei confronti della Russia in caso si verificasse un attacco all’Ucraina.



UCRAINA, ALTA TENSIONE BIDEN PUTIN: “SITUAZIONE SI STA DETERIORANDO”

Ma Putin tira dritto, e il capo dello Stato maggiore russo Valery Gerasimov, durante un briefing per i diplomatici militari stranieri, ha fatto chiaramente capire che Mosca è pronta ad intervenire, spiegando che la crisi nel Donbass si sta «aggravando» e qualsiasi «provocazione» da parte di Kiev per risolvere la situazione attraverso la forza verrà “stroncata”.

E ancora: «Le consegne di elicotteri, veicoli aerei senza pilota e aerei all’Ucraina stanno spingendo le autorità ucraine verso passi bruschi e pericolosi. Kiev non sta rispettando gli accordi di Minsk. Come risultato, la situazione già tesa nell’est del Paese si sta ulteriormente deteriorando», parole riferite all’agenzia di stampa russa, Tass. Intanto Biden ha avuto un colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, così come fatto sapere dalla portavoce della Casa Bianca Jen Psaki, e nell’occasione il numero uno Usa ha spiegato di sostenere l’aspirazione di Kiev ad entrare nella Nato.