UCRAINA SI AVVICINA ALL’INGRESSO NELL’UE
L’Ucraina compie un altro passo verso l’ingresso nell’Unione europea: il Parlamento ucraino, infatti, ha ratificato lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale (CPI), che è un requisito proprio per l’adesione. Lo ha annunciato il parlamentare Yaroslav Zhelezniak. La ratifica ha ottenuto 281 voti a favore, un solo voto è stato contrario, e a una condizione: il Paese guidato da Zelensky non riconoscerà la giurisdizione del tribunale sui cittadini ucraini in caso di crimini di guerra per 7 anni dalla sua adozione ufficiale. La ratifica entrerà in vigore 60 giorni dopo dalla ricezione da parte del segretario dell’Onu.
«Compiendo questo passo, l’Ucraina dimostra il suo incrollabile impegno a rafforzare la giustizia internazionale», il commento del ministro degli Esteri Dmytro Kuleba, il quale ha confermato che la ratifica dello Statuto di Roma rappresenta «un altro passo significativo» da parte di Kiev «verso l’adesione all’Ue». Lo Statuto di Roma era stato firmato da Kiev nel 2000, ma non lo aveva mai ratificato: 15 anni dopo è stata sottolineata la necessità di una ratifica tramite la decisione del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale. Dopo l’invasione da parte della Russia, le autorità hanno fatto sapere che avrebbero preso in considerazione la ratifica al termine della guerra, ma è arrivata prima.
Dal governo ucraino non è ancora arrivato alcun commento riguardo le modalità di applicazione della ratifica dello Statuto di Roma, che è la prima legge penale internazionale che riconosce forme di violenza sessuale come lo stupro, la schiavitù sessuale e la sterilizzazione forzata come crimini di guerra distinti. La Russia, che lo aveva firmato, ha poi ritirato la sua firma.
RATIFICA STATUTO DI ROMA, L’ANALISI DEL’EX GIUDICE DEL CPI
Per l’avvocato britannico Howard Morrison, ex giudice della Corte penale internazionale, la ratifica dello Statuto di Roma è un passo importante che offre all’Ucraina una migliore protezione a lungo termine. «Anche se non farà una grande differenza nella pratica nel breve termine, offre all’Ucraina una migliore protezione a lungo termine, poiché il futuro è incerto anche quando la guerra in corso finirà», ha dichiarato ai microfoni di Ukrinform.
In teoria, questa svolta dovrebbe costringere la Russia ad agire con maggiore attenzione, in realtà «poiché la Russia attuale non ha alcuna seria intenzione di rispettare il diritto penale internazionale o il diritto umanitario, probabilmente sarà efficace solo quando ci sarà un cambio di regime in Russia e, auspicabilmente, si insedierà un governo più maturo e meno aggressivo». Per quanto riguarda l’inizio del processo per i crimini russi in territorio ucraino, Morrison ha osservato che «la Corte penale internazionale non fa processi in contumacia, quindi è necessario arrestare prima gli accusati».