La guerra uccide solo con le bombe, ma anche diffondendo malattie infettive. In Ucraina la minaccia non è rappresentata solo dal Covid, anche perché aveva prima dell’invasione della Russia tra i più bassi tassi di vaccinazione al mondo. Senza acqua e servizi igienici adeguati, potrebbe esserci un aumento di malattie diarroiche. Inoltre, secondo quanto riportato dalla rivista Nature, il timore è che si diffondano epidemie di poliomielite e morbillo. A ciò si aggiungono le conseguenze della distruzione di strade e strutture sanitarie, chi è affetto da tubercolosi e HIV/AIDS ha sempre più difficoltà ad accedere alle cure. Già prima della guerra l’Ucraina era alle prese con un focolaio di poliomielite. Infatti, l’anno scorso ci sono stati due casi nell’Ovest del paese, il caso più recente a dicembre, come riportato dal Fatto Quotidiano.
Ma è stato isolato anche in 19 contatti sani. Considerando il fatto che il poliovirus causa la paralisi solo su una persona su 200 che infetta, allora l’epidemia potrebbe essere più diffusa di quel che si pensa. La guerra ha causato l’interruzione della campagna vaccinale mirata, avviata il 1° febbraio per immunizzare quasi 140mila bambini. È saltata poi la sorveglianza, quindi la polio potrebbe diffondersi in maniera indisturbata, secondo quanto riferito dalla Global Polio Eradication Initiative, che ha sede a Ginevra.
LE EMERGENZE SANITARIE IN UCRAINA
Anche il morbillo è un problema per l’Ucraina, anche perché è molto contagioso. Non a caso è “una delle prime preoccupazioni in qualsiasi crisi umanitaria”, ha spiegato James Goodson, che è esperto di morbillo presso i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) statunitensi. L’Ucraina ha registrato un grande focolaio di morbillo nel 2017, ma è rimasto acceso fino al 2020, con oltre 115mila casi. La copertura vaccinale era arrivata all’82% con due dosi, non abbastanza per prevenire focolai mortali. Ma ci sono zone dove la copertura vaccinale è inferiore al 50%, come Kharkiv, da dove stanno scappando migliaia di persone, evidenzia il Fatto.
Per questo Heather Papowitz, crisi manager dell’Oms per l’Ucraina, bisogna “aumentare la sorveglianza per poliomielite, morbillo e anche per Covid in modo di assicurarci di prevenirli”. La vaccinazione dei rifugiati è, dunque, fondamentale. Ma in Ucraina c’è anche la tubercolosi multiresistente (Mdr). La stima è di 32mila persone che la sviluppano ogni anno, circa un terzo dei nuovi casi sono resistenti ai farmaci. Peraltro, qui il 22% delle persone affette da tubercolosi è anche positivo all’HIV e la tubercolosi è la principale causa di morte tra coloro che convivono con il virus.