GUERRA IN UCRAINA, RUSSIA SFONDA NEL DONETSK

Le speranze dell’Ucraina di riuscire a fermare l’avanzata della Russia si affievoliscono giorno dopo giorno: l’esercito di Vladimir Putin, infatti, sta sfondando nel Donetsk e i piani di guerra si complicano. Al momento le linee difensive sono state rotte in più punti, inoltre le truppe ucraine sono a corto di mezzi e soldati. I segnali che arrivano dal campo di battaglia sono negativi: ad esempio, la Russia starebbe costruendo una nuova base aerea a Belgorod, verosimilmente per spingere la linea del fronte verso ovest, mentre prende forma il disastro di Ocheretino, dove l’esercito russo continua ad avanzare. Le città di Keramik e Novokalinovo sono ormai perse per l’Ucraina, i cui soldati scappano o si arrendono. Destino simile dovrebbe avere Arkhangelskoye, il cui accerchiamento porterà ad altre sconfitte della linea ucraina, con il conseguente accesso per l’esercito russo al nodo stradale che porta a Konstantinovka.



A fare il punto della situazione sulla guerra in Ucraina è il Fatto Quotidiano, spiegando anche come questa evoluzione sia importante per il piano russo: l’ipotesi è che lo sfondamento a nord-ovest crei un effetto domino inarrestabile per Kiev. Se la Russia può alimentare le truppe e attaccare dove il nemico si mostra più debole, gli ucraini non possono far altro che spostare truppe da una falla all’altra. Le previsioni parlano di successi tattici e strategici significativi per la Russia nelle prossime settimane, mentre l’Ucraina non sembra essere in grado di poter rispondere. Con l’arrivo della bella stagione, l’esercito russo dovrebbe essere ulteriormente favorito nella sua avanzata.



SOLDATI EUROPEI IN UCRAINA? L’ANALISI DI MARGELLETTI

A confermare che la situazione per l’Ucraina è drammatica sul fronte orientale anche Andrea Margelletti, presidente del Centro studi internazionali (Cesi) e consigliere del ministero della Difesa. Le sue previsioni sono cupe per Kiev, anzi ritiene probabile che alcuni paesi occidentali siano costretti a mandare i propri soldati in aiuto di Zelensky. «Continuiamo a non capire che la Russia non vuole trattare, non si fermerà. Vedo davanti a noi un rischio reale di guerra in Europa». Nell’intervista al Messaggero ha definito preoccupante la situazione, anche perché l’Occidente ha perso due anni nella speranza che Putin si comportasse come sperava che agisse, ma in realtà poteva solo peggiorare. Inoltre, non si è fatto nulla per attivare l’economia di guerra, mentre la Russia dispone di «valanghe di armi».



Il rischio di un coinvolgimento dell’Europa è concreto, non solo perché ora ne parla apertamente il presidente francese Emmanuel Macron. «Manderebbero soldati Francia, Regno Unito, Polonia, Paesi Baltici, probabilmente la Germania, il Belgio, l’Olanda, la Romania. Sull’Italia, le valutazioni saranno del governo», aggiunge Margelletti, precisando che il discorso sugli scenari della guerra in Ucraina non può che essere ipotetico al momento. Bisogna impedire che Kiev e Odessa finiscano nelle mani dei russi, con effetti anche a livello economico, visto che controllerebbero il mercato del grano, e a livello di immigrazione dall’Egitto, se non riuscisse ad averne. Anche sei ci sono paesi europei con un «disperato bisogno di trattare», la Russia non intende farlo. Dunque, Margelletti si lascia andare a una considerazione inquietante: «Non vedo alcuna soluzione diplomatica, vedo davanti a noi un rischio totale di guerra in Europa».