Il seme dei soldati ucraini viene conservato in una clinica di Kiev per garantire la successiva fecondazione assistita in caso di morte o di infertilità dei combattenti. “La generazione degli eroi non deve scomparire e noi faremo in modo che non accada”, ha confermato il dottor Aleksandr Darii, il quale ha spiegato che si tratta di una problematica comune a tante coppie: “Purtroppo, i sistemi di protezione individuale con cui i soldati sono al fronte proteggono le parti vitali, la testa con il casco, cuore e organi principali con le piastre anti proiettile. Testicoli e ovaie restano fuori. Schegge, onde d’urto, pallottole, ma anche lo stress, i virus, la stessa dieta, persino il freddo eccessivo o le infezioni che possono insorgere in ambienti sporchi, dove hai il fango alle ginocchia e non puoi lavarti, possono compromettere la fertilità”.



Una delle pazienti della clinica, Iaroslava, al “Corriere della Sera” ha asserito: “Io e mio marito Ievgheny non abbiamo problemi di fertilità. Per un anno, però, dall’inizio della guerra il 24 febbraio, non ci siamo praticamente più visti. Io non avrei problemi a rimanere incinta anche durante la guerra”. Infatti, la coppia, già prima di sposarsi, aveva deciso che avrebbe avuto 4 bambini, decidendo già i loro nomi. Ma, senza potersi incontrare di persona, il concepimento non può avvenire. Ed è qui che entra in gioco la fecondazione assistita.



FECONDAZIONE ASSISTITA UCRAINA: “SOLDATI CONGELANO SEME”

Il professor Darii, in tal senso, ha spiegato che “sperma o ovociti possono venir conservati per anni. Quando la coppia decide di avere figli, sa di avere questa riserva genetica a disposizione, qualunque cosa succeda”. Il fenomeno del congelamento del seme è talmente diffuso che questa settimana la Rada, il Parlamento di Kiev, discuterà una legge per regolamentare le nascite postume e, scrive il “Corriere della Sera”, “persino i nonni potrebbero avere il diritto di usare il seme congelato del figlio ucciso in guerra per avere un nipotino da una madre surrogata. Tutti i diritti di eredità e trasmissione del cognome verranno preservati”.



C’è anche l’aiuto dello Stato per quanto concerne la fecondazione assistita; infatti, le spese di conservazione sono annullate e le cliniche abbassano i costi per l’inseminazione in vitro. “In alcuni casi si scende dai 6mila euro che pagavano gli stranieri prima dell’invasione a circa mille per le vedove di guerra”, conclude il quotidiano.