Ucraina candidata all’ingresso nell’Unione Europea, ma resta uno storico problema da combattere, molto diffuso e radicato ormai diventato come una “cultura collettiva”, quello della corruzione. Arrivata a livelli talmente alti da far guadagnare al paese gli ultimi posti in classifica in Europa, meglio, ma solo di poco, solo alla Russia. Per questo motivo da Bruxelles si sta portando avanti un’inchiesta che dovrà stabilire come e dove intervenire, per fare chiarezza su alcuni aspetti prima dell’approvazione dell’adesione al trattato.



Sia perchè la lotta a tali atteggiamenti è condizione fondamentale per far parte dell’Unione, sia perchè quanto emerso fino ad ora costituisce in grande ostacolo anche solo per la candidatura. Il quotidiano Die Welt ha analizzato la situazione, evidenziando il fatto che purtroppo dai vertici della Commissione Ue si può fare ben poco, oltre che consigliare alcune direttive, proprio perchè si tratta di una “mentalità diffusa” che l’Ucraina si porta in eredità già dai tempi dell’Unione Sovietica.



Corruzione in Ucraina, inchiesta da Bruxelles “È ostacolo per l’ingresso nell’Ue”

L’Ucraina dovrà lavorare per sradicare la cultura dilagante della corruzione, un atteggiamento che potrebbe costare l’ingresso nell’Unione Europea dopo l’uscita della classifica ufficiale che pone il paese come fanalino di coda nel continente. Il problema però è difficile da combattere ed è stato denunciato varie volte anche da esponenti politici e personaggi pubblici.

L’inchiesta del Die Welt riporta la testimonianza della giornalista ed ex portavoce del presidente Zelensky, Iuliia Mendel, che ha raccontato come “la corruzione sia diffusa tra i cittadini, proprio perchè necessaria alla sopravvivenza nel sistema“, citando poi un episodio che l’ha vista protagonista proprio prima di laurearsi, in occasione della consegna della tesi, non avendo più ricevuto risposte dal professore le venne consigliato di pagare una tangente per assicurarsi l’attenzione e la disponibilità del docente. “E così”, dice la Mendel “Misi 200 dollari tra le pagine e consegnai la tesi, dopo qualche giorno mi rispose che il mio lavoro era buono“.