In un comunicato congiunto il nunzio apostolico a Kiev, mons. Visvaldas Kubolkas, e il portavoce del MEAN (Movimento Europeo di Azione Nonviolenta) hanno invitato per il giorno 11 luglio, festa di San Benedetto, patrono d’Europa, tutti i movimenti cattolici europei a venire in massa a pregare in piazza Santa Sophia, nella capitale dell’Ucraina.
La firma del nunzio presuppone l’approvazione della Santa Sede e, ovviamente, anche il consenso del governo di Zelensky.
Da tempo il MEAN, e anche il sottoscritto come più volte ho affermato su queste pagine, chiedono la fondazione di un corpo civile di pacificatori composto da personale esperto, ma anche da giovani volontari, che siano in grado di intervenire, soprattutto dopo il conflitto, nelle zone dove la guerra ha lasciato non solo distruzioni materiali, ma anche profonde ferite spirituali. Queste soprattutto rendono difficilissima, comunque vada, una convivenza tra famiglie e persone filorusse e filoucraine.
Personalmente ritengo però che l’istituzione di questo corpo non dovrebbe essere fatta dalla sola Unione Europea, ma anche da esperti e volontari della CSTO, cioè di Paesi anche dell’Asia Centrale che in questi anni hanno dimostrato un grande equilibrio. Inoltre le persone provenienti da questi Paesi non solo conoscono la lingua dei contendenti, ma sono anche più vicini alla loro mentalità di molti, pur generosi, volontari provenienti, che ne so, dalla Spagna o dalla Germania.
Per ora si aspetta la risposta dei movimenti cattolici europei, ma intanto consiglierei a chi di dovere di prendere contatto con altre organizzazioni non europee. Non si tratta, spero, solo di fare una bella manifestazione pubblica, con tante televisioni presenti per l’occasione, ma di approfittare dell’evento per rendere concreta un’opera di pace, quella pace ormai troppo a lungo attesa da molti, e non solo in Ucraina.
Non ho molta fiducia in un riscontro positivo da parte del governo russo, ma sono sicuro che molti giovani russi, e non solo tra quelli scappati all’estero, potrebbero in qualche modo aderire all’iniziativa che comunque, evidentemente, non sarebbe contro nessuno.
E poi, provate a pensare come sarebbe bello coinvolgere in questo piano di pace molti dei nostri giovani, divisi su molte cose, ma credo egualmente interessati a fare qualcosa di concreto, anche se probabilmente un po’ rischioso, per la pace. Io, comunque, anche se sono vecchio, ci sto.
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