In Ucraina si fa sempre accentuata la divisione tra le due chiese ortodosse del paese. Ad accendere lo scontro, oltre ovviamente allo scoppio della guerra con la Russia, c’è stato infatti il decreto firmato dal presidente Zelensky sul finire del 2023 con il quale ha deciso di riconoscere ufficialmente le date delle celebrazioni cristiane utilizzate in occidente, rompendo con la tradizione ortodossa che vuole il Natale il 7 gennaio e l’Epifania il 19.



Il decreto firmato dal presidente Zelensky è stato ben accolto dalla Patriottica chiesa ortodossa ucraina (PTsU), mentre la Chiesa ortodossa rimasta fedele al Patriarca di Mosca (UPTs-MP) ha deciso di non riconoscere ed osservare il nuovo regolamento. Così, dopo le celebrazioni natalizie all’interno della chiesa fedele a Mosca, numerosi fedeli ortodossi si sono incontrati fuori dalla chiesa di Cave Lavra per manifestare il loro dissenso, sottolineando come l’appoggio al Patriarca rappresenta un sostegno alla stessa Russia. Recentemente, però, in seguito ad un nuovo decreto varato dall’Ucraina si teme che lo scontro si riaccenderà e si farà, probabilmente, violento.



La legge ucraina contro la chiesa ortodossa di Mosca

In Ucraina, con una nuova legge che sarà approvata nelle prossime giornate, si mira a rendere illegale la Chiesa ortodossa di Mosca, segnando una definitiva chiusura con il Patriarca russo. Ha fatto, infatti, parecchio discutere la benedizione rivolta al patriarca Kirill, fermo sostenitore dell’invasione russa, che è stata fatta durante la celebrazione del Natale ed oltre a questo, secondo un istituto di ricerca sarebbero circa il 55,5% degli ucraini a dirsi contrari alla chiesa di Mosca.

Dopo le ovvie critiche alla proposta di legge dell’Ucraina per bandire la chiesa di Mosca, Viktor Yelensky, Ministro per le minoranze etniche e la libertà di coscienza, ha spiegato che il divieto non sarebbe diverso da quello francese “di indossare il burqa sulla strada pubblica”, oppure a quello americano “durante la guerra d’indipendenza” che vietò “le chiese soggette a Londra”. A sostegno della legge ucraina contro la chiesa di Mosca, spiega Yelensky, vi sono tantissimi cittadini ed anche “centinaia di sacerdoti dell’UPTs-MP“.