Da una dozzina di giorni l’Ucraina ha avviato un’incursione militare nella regione russa di Kursk con l’obiettivo – da un lato – di distrarre le truppe del Cremlino dai confini sempre più stretti di Kiev e – dall’altro lato – di ridurre la potenza militare della Russia distruggendo alcune basi militari importanti per lo sforzo bellico; il tutto mentre da parte degli alleati occidentali continuano ad arrivare promesse (sempre più vuote) di supporto e – soprattutto – il fermo divieto di usare le armi donate per attaccare il territorio del Cremlino.
L’ultimo capitolo dello scontro sull’uso da parte dell’Ucraina delle armi europee ed americane sul territorio della Russia ci parla dei missili Storm Shadow forniti dal Regno Unito a Zelensky e – almeno allo stato attuale – pressoché inutili: armi sofisticatissime che possono colpire con estrema precisione ad una distanza di oltre 250 km dal punto di lancio e che si potrebbero rivelare utili per colpire alcune delle basi nell’entroterra russo; ma – appunto – inutili perché bloccate da più di un mese dalla reticenza di Washington.
Ucraina: USA negano di avere voce in capitolo sull’uso delle armi britanniche sul territorio russo
A parlare dei missili Storm Shadow bloccati in Ucraina sono stati almeno tre differenti funzionari britannici con il Times che – a condizione di anonimato – hanno confermato di essere in attesa di un via libera definitivo da parte degli States: “La richiesta – spiega uno dei tre – è bloccata nel loro sistema” da più di un mese; e mentre un altro parla di “discussioni in corso” sull’uso dei sofisticati missili, il terzo sostiene che si tratti di “un processo di routine negli Stati Uniti”.
A rendere ancora più complicata questa tediosa e lunghissima approvazione sull’uso dei missili britannici sul territorio della Russia ci sarebbero – oltre ai già citati Stati Uniti – altri due partner occidentali, dei quali sicuramente uno è rappresentato dalla Francia, mentre l’altro non è stato reso noto.
Dal conto loro gli USA – nella persona dell’incaricato agli affari nel Regno Unito Matthew Palmer – hanno negato di avere “voce in capitolo” agli accordi tra Ucraina e Londra; mentre la portavoce della difesa Sabrina Singh si è recentemente detta preoccupata – durante un briefing con i giornalisti – del rischio “per l’escalation” che l’uso di armamenti occidentali sul territorio russo potrebbe portare con sé.