Recentemente il segretario di Stato americano Antony Blinken ha avuto un lungo colloquio telefonico con il ministro degli Esteri dell’Ucraina Dmytro Kuleba nel corso del quale hanno discusso della condizione della guerra. Oltre a questo, il Primo Ministro ucraino Denys Shmyhal ha avuto un incontro a Washington con il segretario della Difesa americano Lloyd Austin. Il segnale sembra chiaro, tra gli USA e l’Ucraina si stanno intensificando i colloqui, forse in segno di qualcosa che si muove tra le due potenze.



In tutto questo, però, nel frattempo l’enorme mole di documenti rubati al Pentagono ha creato non poco imbarazzo per Blinken e per i vertici degli Stati Uniti, preoccupati dall’esito che quei documenti potrebbero avere nella guerra. Tra quei documenti, infatti, erano incluse anche alcune carte decisamente sensibili che esponevano, per esempio, la struttura dell’esercito ucraino, oltre al fatto che, secondo i servizi segreti USA, attualmente a Kiev si troverebbero circa un centinaio di forze speciali straniere a sostenere l’esercito ucraino. Blinken, ma anche Oleksii Reznikov (ministo della Difesa ucraino), hanno negato fermamente questa circostanza, bollandola come falsa.



Antony Blinken sulla guerra in Ucraina

Insomma, durante il colloquio telefonico tra Antony Blinken e Dmytro Kuleba si sono affrontati alcuni temi sulla guerra in Ucraina. Gran parte debl contenuto della telefonata non è stato reso noto, forse anche per ragioni di sicurezza interna, mentre alcune affermazioni sono state condivise dello stesso segretario o dai governi dei rispettivi paesi dei due politici dopo la conclusione della lunga telefonata.

In particolare, Blinken ha ribadito che gli Stati Uniti “sostengono che la controffensiva dell’Ucraina avrà successo“, spiegando anche che “gli USA resteranno al fianco di Kiev per tutto il tempo necessario”. Sono stati anche poi discussi, ha dichiarato, i capisaldi delle operazioni per la controffensiva, che ovviamente non sono stati divulgati. Già da tempo si aspettava il contrattacco da parte dell’Ucraina che, spiega Blinken, è stato frenato soprattutto dal maltempo, dalla scarsità di munizioni di cui disponeva Kiev e dalla lentezza nella consegna delle armi da parte degli alleati occidentali.