Una lista di “fan” italiani di Vladimir Putin: la sta preparando l’Ucraina per la Commissione Ue. In realtà, non riguarda solo l’Italia, ma comunque è inclusa. «La premier Giorgia Meloni senza dubbio sostiene l’Ucraina, l’ho appena incontrata in veste di presidente del G7 e abbiamo anche firmato l’accordo di cooperazione bilaterale. Le siamo immensamente grati», la premessa di Volodymyr Zelensky al Corriere della Sera. Il presidente ucraino poi aggiunge: «Sappiamo però che in Italia ci sono tanti filo-putiniani e in Europa anche. Stiamo preparando una loro lista, non solo riguardo all’Italia, da presentare alla Commissione europea».



La speranza di Zelensky è che venga fatto qualcosa per zittire queste voci, ignorando probabilmente che l’Italia è un Paese democratico dove la libertà di espressione viene rispettata. «Riuscirete a zittirli? Riuscirete a fare capire alle vostre opinioni pubbliche che la Russia non è solo una minaccia per l’Ucraina, ma per tutti voi? Le società europee sono pronte a questa sfida? Vedo che non lo siete ancora, voi italiani i tedeschi e gli altri».



ZELENSKY “GLI EUROPEI STANNO CAMBIANDO…”

Quando gli viene chiesto se l’Europa può sostituirsi agli Stati Uniti nel caso in cui Donald Trump dovesse vincere le elezioni Usa e decidere di bloccare l’invio di armi, Volodymyr Zelensky chiarisce al Corriere che «ci sono tipi di armi che soltanto gli americani possono offrire, per esempio le batterie dei missili Patriot». D’altra parte, il presidente dell’Ucraina riconosce che «anche in Europa» ci sono «ottime armi». E fa degli esempi: «I tedeschi potrebbero darci le loro batterie antiaeree, ma non so se vogliono sguarnire i loro cieli. Ho visto anche che nell’ultimo mese gli europei stanno cambiando, aumentano la produzione di munizioni». Zelensky, comunque, continua a coltivare la speranza che alla fine il Congresso Usa sblocchi gli aiuti: «Noi abbiamo ciò che abbiamo, non ci sono riserve».



Per quanto riguarda la situazione sul terreno di guerra, è attesa una nuova controffensiva della Russia «all’inizio dell’estate o a fine maggio». Ma l’Ucraina non starà a guardare: «Noi saremo pronti. La combatteremo». Poi gli ucraini passeranno al contrattacco: «Non voglio fornire dettagli sulla nostra controffensiva, l’anno scorso ne abbiamo diffusi troppi ed è stato controproducente», aggiunge Zelensky. Nel frattempo, non vuole perdere «il vantaggio dell’iniziativa diplomatica». Ma non ci sono aperture, perché Putin resta un «sordo che uccide gli oppositori» e l’Ucraina vuole tornare ai confini del 1991. Infine, riguardo le voci sulle divisioni interne al governo e alla sua caduta di popolarità, Zelensky le ridimensiona parlando di «manovre della propaganda russa».