La testimonianza di Hassina in occasione dell’udienza di Papa Francesco a Comunione e Liberazione: una storia piena di significato, dal primo, intenso, incontro con persone cambiate dal carisma di don Giussani.

HASSINA: “SCOPRII DIO DURANTE UNA GITA”

“Santità, la prima volta che sono andata a Portofranco, Centro di aiuto allo studio gratuito per gli studenti ˗ nato a Milano e diffuso ora in 40 città in tutta Italia ˗, avevo 15 anni e avevo bisogno di essere aiutata in inglese. La prima cosa che mi ha colpito è stato fare il colloquio da sola, dire chi fossi a degli estranei. Però mi aveva messo pace vedere appesa la foto di Giovanni Paolo II che baciava un vecchietto. Mi ero pure detta: ‘Che brave queste persone che hanno una foto del Papa che bacia in testa un anziano!’. Quest’immagine mi aveva rilassato, perché ero affezionata al Papa che era stato in Marocco, Paese di origine della mia mamma, ed era una persona che per me rappresentava la pace”.



“Dopo il colloquio – ha proseguito Hassina – ho iniziato a frequentare Portofranco e in breve tempo ci passavo tutti i pomeriggi. Avevo trovato degli amici con cui parlare di tutto e che avevano le stesse domande sulla vita che avevo io. Un giorno poi mi hanno invitato ad una vacanza in montagna. In quella vacanza, per la prima volta nella mia vita ho capito di non essere stata abbandonata, nonostante mio padre ci avesse lasciati quando avevo 7 anni. Dopo una gita don Giorgio Pontiggia, che guidava la vacanza, ci ha chiesto: «Com’è stata la gita?», e noi: «Bella!”; e lui: «Perché è stata bella?». Nessuno sapeva rispondere. Ad un certo punto, don Giorgio ha detto: «Neanche se vi uniste tutti insieme, riuscireste a fare un solo sassolino di quella montagna, nemmeno un fiorellino che nasce dalla roccia… l’unico che può farlo è DIO». Quando ha detto «DIO» in quel modo, ho pensato: «Ma allora esiste veramente?». In quel momento ho sentito il cuore scoppiare, e ho detto «Dio» con tutta me stessa”.



HASSINA: “IL CARISMA DI DON GIUSSANI MI HA ACCOMPAGNATO NELLA VITA”

Hassina ha quindi aggiunto: “Mi sembrava logico fosse Lui. Come se quello che aspettavo nella mia vita esistesse, sembrava così paterno e così presente! Non qualcuno di cui avere paura, che giudica il mio male e i miei limiti, ma Uno che per me ha fatto pure un fiore che nasce dalla roccia. Quel giorno non me lo dimenticherò mai, era giugno del 2009. Da allora è iniziato un percorso per conoscere Dio, cioè il Padre, e per conoscere me. All’università mi sono iscritta a Lingue e Relazioni internazionali. Mi sono laureata in inglese e arabo. Inglese che era proprio la materia per cui ero andata a Portofranco; l’arabo non lo parlavo nonostante fossi araba. Come mi disse un amico, è proprio vero che «quando incontri Dio lui ti fa abbracciare la tua storia»”.



“Anche mia mamma – ha concluso Hassina –  è molto grata a questo luogo: invitata ad un incontro ha detto di Portofranco: «Per me è stato come un marito, perché mi ha aiutato ad educare mia figlia». Crescendo ho scoperto che quel vecchietto che Giovanni Paolo II baciava sulla fronte era don Giussani. Il suo carisma mi ha accompagnato e mi sta accompagnando nel cammino della vita. Un dono grande; anche se non l’ho mai incontrato in persona, è stato strumento di Dio nella mia vita perché mi sta permettendo di fiorire! Grazie”.

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