Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, è intervenuto in piazza San Pietro in occasione dell’udienza di Papa Francesco, tenutasi nella mattinata di sabato 15 ottobre 2022. Queste sono state le sue parole: “Santo Padre, Le siamo infinitamente grati per aver ricevuto il nostro popolo in questa bellissima piazza, che ci riporta a tanti incontri vissuti con i Papi. Nell’udienza che ci concesse il 7 marzo 2015, dopo aver ringraziato don Giussani per il bene che aveva ricevuto attraverso la meditazione dei suoi scritti, ci raccomandò di non essere adoratori delle sue ceneri, ma di tenere vivo il suo fuoco. Don Giussani ha acceso veramente un fuoco nella vita di migliaia di uomini e donne, ha trasmesso il fuoco, che è lo Spirito Santo, fuoco di conoscenza di Cristo e dell’uomo. Questo fuoco è vivo, anche a distanza di 17 anni dalla sua morte”.



Successivamente, Davide Prosperi ha aggiunto: “Lei, Padre Santo, non si è limitato a una raccomandazione, ma ci ha aiutato, in questi ultimi anni, soprattutto attraverso il dicastero per i laici, la famiglia e la vita, che ringraziamo per l’accompagnamento paziente e paterno, a immaginare e a intraprendere un nuovo slancio missionario, una nuova pagina di vita della nostra storia”.



DAVIDE PROSPERI (PRESIDENTE FRATERNITÀ CL): “CI ADOPERIAMO AFFINCHÉ IL CARISMA DI DON GIUSSANI PRODUCA SEMPRE NUOVI FRUTTI”

Nel suo intervento, Davide Prosperi ha chiarito altresì che “in qualità di presidente della Fraternità, desidero assicurarle, Padre Santo, che stiamo seguendo con molta attenzione le indicazioni della Santa Sede, affinché il carisma che lo Spirito Santo ha donato a Don Giussani per il bene di tutta la Chiesa produca sempre nuovi frutti. Oggi, pieni di gratitudine e di gioia per il suo invito, chiediamo come possiamo contribuire ancora di più al rinnovamento che la Chiesa sta operando sotto la sua guida paterna”.



Nel centenario della nascita di don Giussani, ha concluso Davide Prosperi, “questa occasione ha suscitato tante iniziative per allargare la nostra attenzione alle periferie del mondo e dell’anima a cui lei ci ha indirizzato. C’è tanta desolazione, tanti drammi nei cuori degli uomini, e nello stesso tempo un’infinita attesa di Cristo, consapevole o no, che rivela la ragione profonda per cui il Signore ha voluto dare a tutta la Chiesa in don Giussani un testimone della sete di Cristo per l’uomo e della sete per l’uomo di Cristo. Proprio in questa piazza, nella Pentecoste del 1998, don Giussani concluse così il suo discorso: ‘Il vero protagonista della storia è il mendicante. Cristo, mendicante del cuore dell’uomo e il cuore dell’uomo mendicante di Cristo'”.