Un nuovo, stupido e inutile sfregio ai Martiri delle Foibe viene segnalato ad Udine, presso il Parco cittadino che in origine era dedicato proprio “alle Vittime delle Foibe”: oggi si chiama invece, per volere della giunta Fontanini, si chiama proprio “Parco Martiri delle Foibe” solo che qualche imbecille ha pensato bene di imbrattare l’insegna che porta il nome dei giardini pubblici sostituendolo con “Fasci di mer*a”. Non è passato ovviamente inosservato, con il sindaco Fontanini (Centrodestra) che ha immediatamente condannato il gesto «L’atto compiuto nel corso della notte dimostra ancora una volta che la mancanza di conoscenza della storia e l’ignoranza che ne consegue sono un problema che è ancora lontano dall’essere estirpato». Già lo scorso anno lo stesso parco era stato preso di mira, con fiori sradicati e corone ribaltate oltre allo sfregio della targa che commemorava le vittime delle foibe nel Nord Est del Paese al termine della Seconda Guerra Mondiale: al posto della targa comparve la scritta infamante «Né vittime né martiri, solo fascisti e spie». Fu atto vandalico all’epoca ed è atto vandalico anche oggi: «Evidentemente la chiarezza fatta negli ultimi anni sulla tragica pagina delle foibe, dopo decenni in cui si è dato spazio solo ed esclusivamente a una storiografia di matrice ideologica e tesa alla mistificazione e al negazionismo di quanto accaduto, non è ancora sufficiente», continua il sindaco di Udine, che passa poi all’attacco ad una certa parte culturale che ancora oggi tende a sminuire il “fenomeno” delle foibe, «Finché ci saranno studiosi e storici disposti a sacrificare la realtà dei fatti sull’altare dell’appartenenza politica, per esempio facendo passare l’idea che gli infoibati fossero tutti fascisti, non ci sarà memoria e qualche ignorante si sentirà legittimato a compiere gesti come quello di oggi» conclude Fontanini.



SFREGIO AI MARTIRI DELLE FOIBE: IRA DELLA LEGA

Su Instagram la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, condanna il gesto senza alcuna remora: «Imbrattato a Udine il cartello del parco dei “Martiri delle foibe”. Ma quanto si può essere miserabili e codardi per oltraggiare così la memoria di migliaia di nostri connazionali trucidati?». A farle da traino il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, il leghista Max Fedriga «La tragedia delle foibe è un monito permanente per le generazioni presenti e future e un patrimonio doloroso che va custodito da tutta la comunità regionale e nazionale. Suscitano perciò condanna e sdegno – ha aggiunto il Governatore friulano – i gesti che scaturiscono dall’ignoranza della storia o che, come nel caso degli atti vandalici perpetrati la notte scorsa nel parco di Udine, traducono la stupidità in violenza». Intervenendo poi in Consiglio Regionale, il gruppo della Lega fa sapere in una nota «Auspichiamo che i responsabili dell’atto vandalico vengano individuati al più presto e che la giustizia completi il suo corso nel più breve tempo possibile, poiché la punizione dovrà essere esemplare affinché possa essere da monito per il futuro in modo che simili oltraggi alla memoria dei Martiri delle Foibe non si ripetano». Il prossimo 10 febbraio sarà il Giorno del Ricordo per le circa 11mila vittime inermi massacrate dai partigiani comunisti di Tito (Jugoslavia) tra il Venezia Giulia, la Dalmazia e il Quarnaro: la Lega ricorda così «assistiamo purtroppo ad azioni inqualificabili che, evidentemente, vengono messe in atto da individui privi di scrupoli che mortificano la grande sofferenza patita da donne e uomini ai quali veniva attribuita la sola colpa di essere italiani. Non accetteremo mistificazioni della realtà – conclude la nota leghista – né tantomeno tentativi di revisionismo». Solidarietà anche dal Partito Democratico del Friuli, con il segretario regionale Cristiano Shaurli che condanna il gesto «Per tutti dovrebbe essere arrivato il momento di capire i rischi di ‘fare il tifo’ da destra o da sinistra quando avvengono simili sfregi, non a semplici monumenti ma a luoghi di preghiera, simboli di pace, di memoria e civiltà. Punti di riferimento per tutti devono essere i valori costituzionali e le leggi dello Stato, e per questi – conclude il dem – non c’è spazio per fascismi, antisemitismo o disprezzo per esuli e infoibati».



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