L’Italia deve ratificare subito il Meccanismo europeo di stabilità (Mes). L’Eurogruppo ha lanciato un messaggio inequivocabile al governo Meloni in merito al fondo istituito dall’Unione europea per affrontare le emergenze finanziarie, in particolare dopo l’emergenza Covid, visto che il nostro Paese è l’unico a non aver dato ancora il via libera. Dunque, la riforma del patto di stabilità non è l’unico nodo da sciogliere. Pascal Donohe, presidente irlandese dell’Eurogruppo, ha spiegato che la ratifica «sarebbe vantaggiosa per tutti», perché rafforzerà la capacità dell’Ue «di fronteggiare situazioni di dissesto che dovessero verificarsi in futuro». D’altra parte, riconosce «la sensibilità della questione nel Parlamento italiano e continueremo a lavorare certamente con il Governo italiano per fare progressi».



Pierre Gramegna, direttore esecutivo del Mes, ha teso la mano all’Italia: «Cercheremo di fare il nostro meglio per convincere il Governo italiano alla ratifica». Nel frattempo, è stato registrato uno stop alla riforma del patto di stabilità, dopo l’altolà della Germania, visto che il testo non soddisfaceva affatto Berlino, così come l’Olanda e altri Paesi frugali. «Per noi la comunicazione della Commissione europea sulla revisione della governance economica è un punto di partenza. Indubbiamente, tuttavia, ci sono ancora molte domande senza risposta di cui parleremo», ha dichiarato il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner.



DAL MES AL PATTO DI STABILITÀ: STALLO IN UE

La Germania ritiene che in mancanza di un accordo sulla riforma del patto di stabilità, debbano valere le regole attuali, che torneranno in vigore dall’anno prossimo dopo la sospensione per la pandemia Covid e la guerra in Ucraina. Inoltre, critica esplicitamente la Commissione Ue per aver elaborato linee guida di politica economica in base ad una riforma non ancora approvata. La linea della Francia è invece più accondiscendente. «Le regole attuali sono soddisfacenti e appropriate? No. Quindi servono nuove regole e prima lo faremo più sicura sarà la zona euro», ha dichiarato il ministro Le Maire. Invece, il Commissario Europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, ha provato a ridimensionare lo scontro all’interno dell’Unione europea. «Le discussioni sulla governance economica procedono in modo molto costruttivo. Oggi ne abbiamo avuta una molto consensuale sugli aspetti specifici della riforma per la zona euro». In vista del Consiglio Ecofin, nel quale verranno discusse le conclusioni sugli aspetti generali della riforma, Gentiloni ha aggiunto che c’è la voglia di inviare «un segnale forte del nostro impegno a raggiungere un accordo su questa importante riforma e a farlo il prima possibile».

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