L’Unione Europea sarebbe prossima ad introdurre dei nuovi dazi sulle auto cinesi, sulla falsa riga di quanto fatto qualche settimana fa dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Lo riporta il Financial Times precisando che le nuove tariffe dovrebbero fruttare più di due miliardi di euro annui, ma facendo inesorabilmente aumentare il prezzo di numerose vetture diffuse sul territorio europeo e prodotte nel gigante asiatico. Da settimane il governo tedesco nonché i principali produttori nazionali, a cominciare da BMW, Mercedes e Audi, hanno messo in guardia sull’introduzione di nuovi dazi sulle vetture prodotte nel gigante asiatico, ma evidentemente il loro appello è rimasto inascoltato.



Nella giornata di oggi, quindi, la Commissione Europea informerà le case automobilistiche circa il fatto che applicherà dei dazi aggiuntivi fino al 25% in più sui veicoli elettrici cinesi importati dal prossimo mese, secondo quanto sottolinea il Financial Times. Secondo quanto sostiene Bruxelles, i produttori cinesi “giocherebbero” in maniera sleale, godendo di benefici e sussidi statali di cui i costruttori europei non possono invece godere, di conseguenza la concorrenza non sarebbe equa.



UE, NUOVI DAZI SULLE AUTO CINESI: CONCORDI FRANCIA E SPAGNA

Le tariffe sono state sostenute in particolare da Francia e Spagna, e permetteranno un grande introito al bilancio europeo annuale, che crescerà con l’aumentare delle importazioni di auto cinesi nel Vecchio Continente. Secondo quanto specificato dagli analisti di Rhodium Group, la Cina avrebbe esportato 10 miliardi di euro di auto elettriche nell’UE nel 2023, raddoppiando la sua quota di mercato lo scorso anno all’8%.

La mossa dei dazi giunge nonostante l’avvertimento di Pechino che nelle scorse settimane aveva spiegato che avrebbe potuto a sua volta rispondere a eventuali nuove tariffe, opponendosi. Germania, Svezia e Ungheria hanno fatto sapere di non essere d’accordo con tale mossa, temendo appunto ritorsioni cinesi e tenendo conto di quante vetture che si producono nel gigante asiatico circolino sulle nostre strada, a cominciare ad esempio dalla Tesla Model Y, quindi la Dacia Spring, la BMW iX3, uno dei SUV più venduti in Europa, e di recente anche la nuova Mini.



UE, NUOVI DAZI SULLE AUTO CINESI: LE PRESSIONI DI BERLINO NON SONO BASTATE

Secondo alcuni funzionari dell’Ue, sempre come riferisce il Financial Times, Berlino avrebbe fatto pressioni sulla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen (che punta ad un secondo mandato), affinchè abbandonasse l’idea di sovvenzioni anti Cina, ma evidentemente non è bastato.

Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz si era opposto, spiegando che “l’isolamento e le barriere doganali illegali alla fine non fanno altro che rendere tutto più caro e tutti più poveri”. Un’attività di lobbying intensa che non ha portato a nulla, di conseguenza a breve, forse già oggi, i dazi saranno realtà. La Commissione dovrebbe alzarli al 35%, quindi ben al di sotto del 100% applicato dagli Stati Uniti. Le principali aziende penalizzate saranno BYD e SAIC, senza dimenticarsi della sopracitata Tesla, che produce molte sue auto nella gigafactory di Shanghai.