L’Unione europea ha approvato l’accordo da 69 miliardi di dollari tra Microsoft e Activision Blizzard. Il via libera arriva dopo le obiezioni sollevate dalle autorità di regolamentazione americane e britanniche nei confronti dell’operazione, che sarebbe stata conclusa a scapito della concorrenza. Invece, l’Ue dà oggi il via libera alla più grande operazione tecnologica degli ultimi vent’anni, secondo quanto riportato dal New York Times. I funzionari europei hanno, infatti, assicurato di voler autorizzare l’operazione dopo che Microsoft, che produce la console Xbox, ha fatto delle concessioni per garantire alle aziende rivali di continuare ad avere accesso ai giochi sviluppati da Activision, come il famoso Call of Duty.



L’acquisizione, che è diventata anche un test per verificare se le autorità di regolamentazione di tutto il mondo approveranno questa maxi fusione tecnologica, ha la strada in salita proprio per le perplessità delle autorità di regolamentazione americane e britanniche, contro cui si sta opponendo Microsoft. In particolare, nel mirino c’è il cosiddetto cloud gaming, tecnologia relativamente nuova che consente di giocare in streaming su telefoni, tablet e altri dispositivi, eliminando potenzialmente la necessità di hardware come le console. Secondo gli enti regolatori americani e britannici, l’acquisto di Activision da parte di Microsoft comprometterebbe questo settore ancora in via di sviluppo dell’industria del gioco, prima che possa fiorire. Invece, la Commissione Ue ha approvato l’acquisizione dopo che Microsoft ha accettato di garantire ai giocatori la possibilità di giocare ai titoli di Activision sui servizi di cloud gaming sviluppati da altre aziende, come Nvidia.



PERCHÉ ACCORDO MICROSOFT-ACTIVISION È ANCORA A RISCHIO

Dopo aver negoziato le concessioni con Microsoft, i funzionari dell’Ue hanno dichiarato di aver concluso che l’accordo può andare in porto, anche perché il mercato del cloud gaming è ancora così piccolo. «Questi impegni rispondono pienamente alle preoccupazioni in materia di concorrenza individuate dalla Commissione», dichiarano i regolatori dell’Unione europea in un comunicato. La Commissione Ue ha aggiunto che l’accordo non danneggerebbe il mercato delle console perché Microsoft non sarebbe incentivata a negare ai rivali, come la PlayStation di Sony, l’accesso ai titoli di Activision senza sacrificare i profitti. Inoltre, hanno osservato che Microsoft e Activision hanno una quota di mercato relativamente piccola per i giochi per cellulari, che rappresentano circa la metà del mercato complessivo dei videogiochi nell’Ue. Raramente le autorità di regolamentazione europee si rivelano più accomodanti nei confronti dell’industria tecnologica rispetto agli Stati Uniti, ma questo è il caso. Infatti, ora sono gli Usa ad assumere una posizione più dura sotto la guida di Lina Khan, presidente della Federal Trade Commission, che – come evidenziato dal New York Times – ha fatto della contestazione delle fusioni una parte centrale del suo piano per tenere sotto controllo i giganti della tecnologia.



Infatti, a dicembre FTC ha fatto causa per bloccare l’acquisto di Activision da parte di Microsoft, sostenendo che l’accordo avrebbe danneggiato i consumatori e attirato i giocatori lontano dai rivali. Le autorità di regolamentazione britanniche hanno fatto lo stesso il mese scorso, respingendo l’acquisizione a causa della preoccupazione di danneggiare il mercato dei giochi cloud. Pertanto, il via libera di Bruxelles è una mossa interessante da decifrare nel complesso scacchiere legale per Microsoft e Activision. Il destino dell’accordo dipenderà in gran parte dal processo legale in Usa e in Gran Bretagna. Le due aziende devono dimostrare che l’accordo non limiterebbe la concorrenza, in particolare se Microsoft garantisse l’accesso ai titoli di Activision. Se i tribunali americani hanno dimostrato di essere più aperti a fare marcia indietro, in Gran Bretagna è meno frequente che i verdetti della Competition and Markets Authority, il principale organo di controllo antitrust del Paese, vengano ribaltati. Quindi, la sconfitta in uno dei due ricorsi potrebbe essere fatale per l’accordo tra Microsoft e Activision.