L’Unione europea non vuole farsi cogliere impreparata, come avvenuto col Covid, in caso di nuova pandemia. Per questo la Commissione ha firmato un contratto con un gruppo di quattro produttori di vaccini per riservare la capacità di produzione di vaccini in caso di future epidemie. L’accordo, che è stato firmato con il colosso Usa Pfizer, i produttori spagnoli di vaccini HIPRA e CZ e l’azienda olandese Bilthoven Biologicals, copre una capacità sufficiente per 325 milioni di dosi all’anno, per un costo di 160 milioni di euro all’anno. Stando a quanto riportato da Politico, il contratto prevede vaccini diversi: quelli con tecnologia a mRNA, che sono stati introdotti per la prima volta proprio durante la pandemia Covid, e i vaccini a base di vettori virali e proteine.



Ma l’accordo è aperto per quanto riguarda il tipo di malattie infettive contro cui i vaccini devono proteggere. In questo modo, l’Ue vuole dimostrare di aver imparato la lezione dall’ultima pandemia, quando si trovò in corsa con Usa, Regno Unito e altri paesi per assicurarsi le dosi da un numero limitato di produttori a causa dei vincoli di fornitura.



LA MOSSA DELL’UE IN VISTA DI FUTURE PANDEMIE

L’obiettivo di questo accordo siglato dalla Commissione europea è proprio quello di evitare una situazione simile, puntando a una rapida distribuzione dei vaccini in caso di emergenza futura. Stando ai termini del contratto, citati da Politico, l’Unione europea prenota, e paga, la capacità di produzione di dosi da parte delle aziende farmaceutiche, che promettono di fornire un determinato numero di dosi se sviluppano un vaccino in caso di pandemia. In effetti, in tempi normali il blocco paga per la capacità di produzione di vaccini non usata, in modo da avere un’assicurazione in caso di emergenza.



L’accordo è stato negoziato nell’ambito del programma FAB dell’Ue, gestito dall’organismo di preparazione alle pandemie del blocco, l’Autorità europea di risposta alle emergenze sanitarie. Era stato lanciato nell’aprile 2021, con l’emergenza Covid. Questo, dunque, è il primo risultato commerciale del programma. L’Unione europea ha già stipulato accordi simili per riservare capacità per i vaccini contro l’influenza aviaria con GlaxoSmithKline e Seqirus. La malattia infettiva, nota anche come influenza aviaria, è considerata un candidato primario per la prossima pandemia.