LA LOTTA DELL’EUROPA CONTRO IL CALCETTO: CAOS SULL’ERBA SINTETICA (E SUI PALLINI)

Lo diciamo subito: al momento nessun provvedimento ufficiale è stato approvato in via definitiva per bandire l’erba sintetica dai campi di calcetto di tutta Europa. O almeno, non ancora: lo diciamo perché nelle scorse ore si sono rincorse notizie su notizie, con alcune semi-smentite, in merito alla possibilità che da qui al 2030 la Commissione Ue mettesse nel suo mirino “green” – dopo case, auto, allenamenti, pesca e riscaldamenti – anche le parti plastiche dei cambi da calcetto in erba sintetica.



Quello che è certo finora è che gli studi della Commissione Europea hanno portato già da alcuni mesi a stabilire che le superfici di migliaia di campi da calcetto con erba artificiale siano dannosi per la salute e dunque verrà presto messo un limite di tempo per imporre i cambiamenti e le sostituzioni. Immediatamente però ieri sono esplosi gli allarmi in rete in quanto l’indotto nell’area “calcetto e simili” impatta non poco sulle strutture sportive amatoriali. Se infatti dovesse passare il bando Ue – cosa che, lo ripetiamo, ancora non è avvenuto – dal 2030 non esisteranno più campi di calcio, calcetto, tennis, hockey, rugby, football americano o golf in erba sintetica.



ERBA SINTETICA O NO: COSA SUCCEDERÀ DA QUI AL 2030 SUI CAMPI DI CALCETTO

Attenzione però, non è esattamente corretto identificare nell’erba sintetica il vero “nemico” messo nel mirino dall’Ue: secondo gli studi della Commissione europea – riportati dal “Giornale” – i fili d’erba che formano i terreni di gioco sintetici «sarebbero una minaccia per la salute degli sportivi e per quella del pianeta». Sono infatti composti in polietilene o polipropilene e accompagnati da una serie di granuli elastici – le palline nere di gomma che spesso restano impigliati ai vestiti per giorni – noti col nome di “intaso prestazionale”: queste palline hanno la funzione di rendere più morbido e resistente il manto, di attutire i rimbalzi nel piccolo spazio del campetto e perfezionano l’interazione dei tacchetti delle scarpe con la superficie sintetica.



Secondo l’Europa però questi materiali rilasciano nell’aria un quantitativo di microplastiche che danneggerebbero alla lunga l’ambiente: uno studio condotto nel 2022 dalla rivista “Environment International” avrebbe poi dimostrato che nell’80% degli sportivi sottoposti ad analisi dopo aver giocato su campi in erba sintetica si trovavano tracce di suddette microparticelle plastiche. La priorità è ora trovare un’altra soluzione per ammortizzare i rimbalzi del pallone e sostituire la gomma: secondo i dati FIGC presentati dal “Giornale”, in Italia i campetti in erba sintetica sono 2.954, ovvero il 22% del totale (13.249). Non sarà affatto facile sostituire i campi qualora passasse per davvero l’imput (reale) dell’Europa contro l’erba sintetica con materiali plastici, specie in termini di fondi che ogni struttura sportiva dovrebbe investire per l’ammodernamento secondo i rigidi regolamento eurocentrici.