Anche la crisi del clima può provocare la recessione. Questo quanto affermato dalla Commissione europea nelle sue previsioni economiche estive. Secondo l’esecutivo Ue, tra i fattori del rallentamento dell’economia si annoverano i crescenti rischi climatici. Come riportati da Libero, vengono compresi “condizioni meteo estreme e incendi e inondazioni senza precedenti durante l’estate” che “pesano sulle prospettive”.



Se per inondazioni e alluvioni c’è un fondo di verità, discorso diverso per gli incendi, basti pensare al ruolo dei piromani. Ma non solo. Spesso ai guasti degli eventi atmosferici estremi c’è alla base una politica di prevenzione e di manutenzione deficitaria se non assente. Il rischio è quello di cadere nell’ideologia, che potrebbe portare a un pressing ulteriore su case green, stop ai motori endotermini e nuove regole sulle caldaie.



L’Ue: “Il clima provoca la recessione”

Come rimarcato da Libero, i percorsi normativi sono ammantati di principi incontestabili ma che si traducono in più oneri, più spese per rimprese e famiglie, senza dimenticare i pericoli per interi settori che potrebbero andare a gambe all’aria con ricadute sull’occupazione. Uno degli ultimi allarmi sul rispetto degli obiettivi dell’accordo sul clima di Parigi è arrivato direttamente dal presidente francese Emmanuel Macron: “Non siamo sulla buona strada. Bisogna moltiplicare gli impegni, anche nel G20, che è un attore fondamentale […] Gli impegni presi a Nuova Dehli sono insufficienti. Sono molto preoccupato per la mentalità che inizia a regnare anche nel G20 sul clima: c’è un discorso troppo facile da parte di alcuni Paesi emergenti, secondo il quale solo i Paesi ricchi avrebbero responsabilità”.

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