Il filosofo, giornalista e politologo Massimo Cacciari è tornato ancora una volta a riflette (sulle pagine di La Stampa) sui sempre più precari equilibri che regolano questo nostro bellicoso e conflittuale mondo, tra un’UE che sembra aver completamente smarrito la sua strada per appoggiare – sempre e comunque, nonostante tutto – ogni istanza che arriva dagli USA e un Oriente – con la Russia in cima – sempre più stanco delle ingerenze americane, della Nato e di qualsiasi altro paese funzioni da vassallo americano. Non a caso il punto di partenza del ragionamento di Cacciari è che a fronte della sempre più evidente necessità di “quell’UE unita nel perseguire politiche di accordo e compromesso” la realtà attorno a noi è che “questo obiettivo sembra farsi chimerico”, al punto da essere “apertamente avversato”.



Il problema è che nonostante sia un fatto evidente, “l’UE assiste alla escalation” senza rendersi conto che comporterà – forse inevitabilmente – la sua stessa “decadenza in termini anche materiali, commerciali ed economici” e come se non bastasse continua a comportarsi come “vassallo” degli USA, dominati “in entrambi i fronti che si contendono la presidenza [dalla] confusione”. Ma davanti ad un UE sempre più ininfluente, sottomessa agli USA e incapace di portare avanti la voce dei suoi stati membri, secondo Cacciari ciò che è importante capire è se “la situazione attuale non presenti alternative all’escalation” coscienti che pur vincendo questo presunto conflitto contro la Russia “comporta comunque, inevitabilmente, il formarsi di un’economia sempre più di guerra” che finirà per “finirà per [determinare] ogni aspetto della vita sociale e politica” dell’UE.



Massimo Cacciari: “Il mondo non può essere più Uno solo, l’Occidente ne prenda atto”

Se così non fosse – continua Cacciari che chiede anche delle “ragioni” concrete per portare nuovamente il mondo in guerra accettandone tutte le conseguenze negative e i possibili esiti – allora adesso più che mai è ora, sia per l’UE che per gli USA e qualsiasi altro Alleato, “aprire un tavolo di negoziato” e superare quella sempre meno latente “crisi di nervi” che sembra affliggere l’intero mondo Occidentale. “Ciò che dovrebbe risultare evidente a chi è dotato di occhi – spiega ancora Cacciari – è che l’Occidente non potrà più detenere il ruolo egemonico sul piano globale” semplicemente pretendo di essere la guida di qualsiasi spazio vitale e “o si procede alla costruzione di un nuovo Nomos della Terra fondato sul reciproco rispetto; o la competizione economica aggraverà i conflitti locali fino a trasformarli in un’unica Guerra”.



Ciò che è certo già da ora secondo Cacciari è che “un sistema monetario internazionale fondato sul dollaro [contrasta] in linea di principio con qualsiasi prospettiva di un ordine globale multi-polare” e se fino a pochi anni fa erano solamente “Cina e Russia” a contestarlo ora sono anche “India, Brasile, Sud Africa, Egitto, Etiopia, Iran” e dato che – conclude – “il mondo è sempre più irriducibile a Uno” l’Occidente deve reagire “o il suo non sarà solo tramonto”.