La Commissione UE ha recentemente confermato la confisca dei beni personali dei cittadini russi che cercano di entrare nei confini europei. Una decisione che ha fatto seguito ad alcune confische avvenute nelle scorse settimane in Germania contro le quali si erano sollevate parecchie critiche e polemiche, ma che dopo la decisione della commissione sono state messe definitivamente a tacere, riconoscendo gli oggetti dei russi come “beni d’importazione”.



Insomma, i cittadini russi che cercheranno di entrare in UE dovranno fare i conti con la confisca dei loro beni, che colpirà innanzitutto le auto, se immatricolate e targate in Russia. Similmente, verranno sequestrati anche cosmetici, valigie, computer portatili e smartphone, ma anche prodotti in pelle e pellicce, pietre preziose, gioielli in generale, carta igienica, shampoo, dentifrici, rimorchi e semirimorchi atti al trasporto di merci, gli yacht e le macchine fotografiche. Le confisca dei beni russi in UE è motivata, ovviamente, dall’invasione all’Ucraina e alla successiva applicazione di sanzioni, che riconosce quegli oggetti come beni importati, vietati dai pacchetti sanzionatori.



Medvedev: “Dovremmo sospendere le relazioni diplomatiche con l’UE”

Insomma, la confisca ai beni russi in UE verrà applicata, da ora, in modo indiscriminato, ma non è stato definito se e come quegli stessi oggetti potranno tornare in possesso dei cittadini russi. Non servirà, inoltre, a nulla dimostrare che quei beni non costituiscono scopi commerciali (come la rivendita). Immediata, dopo l’annuncio da parte della Commissione, la reazione vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitrij Medvedev affidata ad un messaggio Telegram.

Secondo Medvedev, in seguito all’attuazione della confisca dei beni russi in UE, Mosca “dovrebbe sospendere temporaneamente le relazioni diplomatiche con l’Unione europea e far tornare in patria i propri diplomatici a Bruxelles”. Secondo il vice alla sicurezza, i leader europei “hanno detto direttamente e senza giri di parole a tutti i russi: siete persone di seconda classe per noi”, applicando una punizione che non colpisce “il regime criminale aggressivo al Cremlino”, ma i comuni cittadini. Di contro, come risposta alla confisca dei beni russi da parte dell’UE, Medvedev non ritiene praticabile l’attuazione di ritorsioni contro i cittadini europei, sottolineando che “noi non siamo razzisti, a differenza di molti leader di quei Paesi i cui parenti hanno prestato servizio nelle SS”.