La Commissione europea continuerà a monitorare gli sviluppi del bilancio italiano e valuterà in primavera se aprire una procedura per deficit eccessivo. Ma questo non è l’unico avvertimento di Valdis Dombrovskis, secondo cui il governo Meloni deve «tenersi pronto a prendere le misure necessarie» e dovrà stare ben attento a «non perdere lo slancio sulle riforme e gli investimenti del Pnrr perché le tempistiche per l’attuazione sono abbastanza cariche». Il vicepresidente della Commissione Ue ne parla alla Stampa nel giorno del giudizio sulla manovra. Il problema della Finanziaria italiana è che «non è pienamente in linea con le nostre linee-guida di bilancio per quanto riguarda la crescita della spesa primaria netta». Dombrovskis spiega che ciò è dovuto al fatto che l’impatto delle spese è «significativo e molto più alto del previsto». Pertanto, la spesa dell’anno prossimo è più alta di quella raccomandata.



«Un altro elemento è legato alle misure per contrastare il caro-energia». Il vicepresidente della Commissione europea riconosce che nella manovra del governo Meloni è prevista una riduzione delle spese, d’altra parte osserva «che la spesa pubblica aumenta e questo vuol dire che nel 2024 i risparmi non vengono usati per ridurre il deficit, come avevamo chiesto, ma per finanziare altre spese». Per Dombrovskis non c’è una contraddizione nella richiesta di ridurre i sussidi contro il caro-energia e poi allentare i vincoli sugli aiuti di Stato favorendo quei Paesi con più margini di bilancio. Sono due questioni da affrontare separatamente. «Bisogna anche considerare che ci sono fondi Ue per aiutare gli Stati membri ad affrontare questa sfida: mi riferisco per esempio allo strumento RepowerEU e più in generale anche alle altre risorse del Recovery Plan».



DOMBROVSKIS “OTTIMISTA SU RIFORMA PATTO DI STABILITÀ”

Valdis Dombrovskis non è preoccupato per i possibili ritardi nell’esecuzione del Pnrr italiano, perché «l’implementazione del piano è in corso a un buon ritmo e infatti l’Italia ha già presentato la quarta richiesta di pagamento; non sono molti gli Stati che lo hanno fatto». D’altra parte, il vicepresidente della Commissione europea ai microfoni della Stampa auspica che non si perda lo slancio per riforme e investimenti, «perché le tempistiche per l’attuazione sono abbastanza cariche». Nel frattempo, si allunga l’ombra di una procedura per deficit eccessivo, ma Dombrovskis preferisce non entrare nel merito dei singoli Paesi. Si limita a confermare che «la Commissione intende aprire le procedure per deficit eccessivo nel ciclo del semestre europeo 2024 sulla base dei dati a consuntivo del 2023». In merito alla riforma del Patto di stabilità, Dombrovskis indica che «se finalizzata al più tardi entro la primavera», potrà essere «la base giuridica per il ciclo del semestre europeo 2024 e per le linee di bilancio che forniremo agli Stati per preparare le manovre del 2025».



L’obiettivo della Commissione è quello di preservare le caratteristiche-chiave della sua proposta, cioè «focalizzarsi sul medio periodo, fare un’analisi basata sul rischio al fine di determinare i piani di bilancio strutturali e infine lasciare maggiori margini di manovra agli Stati per definire la loro traiettoria di bilancio». D’altra parte, servono equilibrio, trasparenza e parità di trattamento. «Sono ampiamente ottimista circa la possibilità di finalizzare questi negoziati perché c’è un impegno costruttivo da parte di tutti gli Stati e c’è anche la consapevolezza della necessità di riformare le regole della nostra governance economica per essere in grado di applicarle con più flessibilità, ma al tempo stesso farle rispettare in modo più rigoroso», conclude Dombrovskis.