L’Unione europea impone sanzioni alla Russia, ma aumenta, come gli Stati Uniti, le importazioni di alluminio e nichel da Mosca. A rivelarlo è Reuters, che riporta i dati che dimostrerebbero la crescita degli acquisti di metalli industriali fondamentali, nonostante i problemi logistici causati dalla guerra in Ucraina ma anche le dichiarazioni sulla necessità di isolare Vladimir Putin. Infatti, le importazioni di Ue e Usa di alluminio e nichel dalla Russia sono aumentate fino al 70% nel periodo marzo-giugno, come dimostrato dai dati commerciali ufficiali esaminati da Reuters, a partire dal database Comtrade delle Nazioni Unite. Il valore totale delle importazioni di Ue e Usa dei due metalli da marzo a giugno è stato di 1,98 miliardi di dollari.



Questo dimostra la difficoltà dell’Occidente di esercitare pressioni sull’economia russa, che infatti ha registrato una performance migliore del previsto e un’impennata del rublo, grazie al buon andamento delle entrate petrolifere che hanno contribuito a compensare l’impatto delle sanzioni. Inoltre, non è un caso che l’Occidente abbia imposto ripetute ondate di sanzioni su un’ampia gamma di prodotti, persone e istituzioni russe, risparmiando ampiamente il settore dei metalli industriali.



IMPORTAZIONI ALLUMINIO-NICHEL: UE TACE

«Anche se non anticipiamo le nostre azioni sanzionatorie, nulla è fuori dal tavolo per aumentare il prezzo della guerra ingiustificata di Putin contro l’Ucraina», ha dichiarato un portavoce del Dipartimento di Stato Usa rispondendo a Reuters. Invece la Commissione Ue non ha fornito alcun commento. Ma secondo quanto riportato da alcuni analisti, Usa ed Europa hanno escluso questi metalli dalle sanzioni alla Russia perché consapevoli dell’impatto che avrebbe avuto ciò, viste le “perturbazioni” nei settori dell’edilizia, dell’auto e dell’energia causate dalle sanzioni imposte dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump sull’alluminio russo nel 2018. Infatti, queste sanzioni sono state revocate l’anno successivo. Secondo quanto riportato da Reuters, nei quattro mesi successivi alla guerra, l’Ue è stata il maggior importatore di alluminio grezzo dalla Russia, con una media di 78.207 tonnellate al mese nel periodo marzo-giugno, il 13% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.



“USA NON VOGLIONO METALLI DA CINA…”

Invece le importazioni mensili Usa di alluminio dalla Russia sono state in media di 23.049 tonnellate nel periodo marzo-giugno, con un aumento del 21% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. «Per gli americani è molto importante ottenere il maggior numero possibile di fonti di alluminio. Sono molto riluttanti ad ottenere qualsiasi metallo dalla Cina, dove le esportazioni si stanno riducendo, quindi l’alluminio russo del Rusal è molto importante, ed è per questo che non hanno chiuso quel commercio», ha dichiarato Tom Price, responsabile della strategia sulle materie prime di Liberum, a Reuters. Per quanto riguarda il nichel, la Russia rappresenta circa il 10% della produzione globale e la Nornickel produce circa il 15%-20% del nichel per batterie a livello mondiale. Gli Stati Uniti hanno registrato un’impennata del 70% rispetto allo scorso anno, mentre le spedizioni dell’UE sono aumentate del 22%.