Il progetto dell’UE sull’islamofobia

Sulle pagine del quotidiano La Verità è stato pubblicato un preoccupante allarme in merito ad un nuovo progetto dell’UE che muoverebbe nella direzione di combattere l’islamofobia, finendo per finanziare il terrorismo islamico. Il problema, evidenzia il quotidiano, è che i soldi messi a disposizione dall’Unione, circa 30mila euro nell’ambito del progetto Erasmus+, finirebbero nelle tasche di un’associazione turca che sembra strizzare l’occhio al terrorismo islamico.



Il progetto UE accusato di finanziare il terrorismo islamico è nominato “La vita digitale dopo la pandemia e l’islamofobia. Effetti della vita numerica” ed afferisce al programma Erasmus+. L’iniziativa prevederà la scelta di 50 partecipanti maschili e 50 femminili tra i 18 e i 30 anni, che siano “interessati alla vita digitale e fanno ricerche sull’islamofobia”. I 100 giovani verranno inseriti in un percorso formativo del quale si conoscono ancora pochi dettagli e che dovrebbe partire a maggio 2023. Tuttavia, secondo il quotidiano italiano, i soldi messi a disposizione per il progetto dell’UE finirebbero nelle tasche dell’associazione turca Yavuz Sultan Selim, organizzazione giovanile della confraternita Ismailaga, la cui posizione sul terrorismo islamico sembra essere piuttosto incerta secondo alcune dichiarazioni passate.



L’UE e il terrorismo islamico

Insomma, il progetto dell’UE contro l’islamofobia sembra essere una sorta di arma a doppio taglio che, di fatto, finanzierebbe un’associazione turca che non ha mai condannato (e neppure abbracciato) apertamente il terrorismo islamico. Inoltre, risulta strano che quei soldi finiscano assegnati in Turchia, paese che non fa parte dell’Unione Europea.

Le accuse di terrorismo islamico a cui fa riferimento La Verità sul progetto UE sono state originariamente pubblicate da Fdesouche.com. Sul loro sito si evidenzia come il 26 ottobre 2020 uno degli esponenti della confraternita Ismailaga su Facebook ha scritto che “Germania, Francia, Inghilterra, tutta Europa è nemica dell’Islam e del profeta. Una Turchia diretta e indipendente (..) farà conoscere ai miscredenti il loro posto”. “Punisci chi insulta il nostro amato, sia in questo mondo che nell’aldilà, oh Signore”, scriveva il leader dell’organizzazione in un tweet, chiedendo al Signore di “renderci strumenti di questo“. Insomma, seppur si tratti di dichiarazioni e pensieri sporadici, espressi da singoli leader, sembra che tra le fila della Ismailaga l’opinione sul terrorismo islamico non sia così tanto chiara, e secondo La Verità è assurdo il fatto che l’UE abbia deciso di finanziare un progetto di un’associazione a loro collegata.