L’Unione Europea ha bisogno di un proprio servizio di spionaggio transfrontaliero per difendersi dalla crescente minaccia rappresentata da Russia e Cina: questa la proposta messa sul tavolo dai Verdi tedeschi. “Sono necessarie soluzioni transfrontaliere per affrontare i pericoli transfrontalieri” come la guerra informatica russa e lo spionaggio cinese, la posizione del movimento green di Berlino, riportata dal Telegraph.



La proposta dei Verdi – partito della Baerbock, ministra degli Esteri della Germania – prevede di raggruppare spie da tutti i Paesi membri per lavorare congiuntamente sulla raccolta di informazioni. Un sistema che spingerebbe l’Europa verso “una maggiore sovranità e una politica estera e di sicurezza più efficace”, hanno affermato i politici verdi Omid Nouripour, Irene Mihalic e Konstantin von Notz.



La proposta dei Verdi

Negli ultimi vent’anni non sono mancati gli appelli per la costituzione della cosiddetta “CIA europea”, un’ipotesi mai tramutata in realtà a causa delle resistenze delle intelligence di alcune capitali. Nel novembre 2015, Koen Geens, l’allora ministro della Giustizia belga, ha chiesto un servizio di spionaggio dell’UE “basato sull’esempio della CIA” in seguito agli attacchi terroristici di Parigi, compiuti da una cellula terroristica che aveva sede a Bruxelles. L’idea però non prese piede e gli incontri tra i servizi di spionaggio dei singoli stati dell’UE hanno continuato a svolgersi attraverso il formato informale del Club de Berne, che si basa sulla condivisione volontaria della propria intelligence da parte dei capi di spionaggio nazionali. La proposta dei Verdi è stata stigmatizzata in patria, netto Alexander Throm, membro della CDU (Unione Cristiano-Democratica): “È molto improbabile che altri Paesi sottopongano i loro servizi di intelligence a un regime di controllo tedesco”.

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