A sorpresa, l’Ue interviene a gamba tesa sulla questione Ddl Zan, chiedendo all’Italia di accelerare i tempi e di addivenire alla sua approvazione. La discussione, com’è noto, è stata rinviata a settembre, vista l’impossibilità dei partiti di trovare un punto d’intesa sull’argomento, ma l’Europa, forse temendo ulteriori indugi, ha deciso di fare sentire la sua voce, per mezzo del Consiglio d’Europa e di un comunicato stampa, denominato “Orgoglio contro umiliazione” e a firma di Dunja Mijatovic, commissario per i diritti umani.
I tempi non sono affatto casuali: a stretto giro di posta, infatti, si terrà la parata del World Pride 2021. Su Twitter, a tal proposito, non ha tardato a palesarsi la replica del primo firmatario del disegno di legge, il deputato del Partito democratico Alessandro Zan, il quale ha cinguettato le seguenti parole: “La commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatovic, difende il ddl Zan proprio perché tutela ‘orientamento sessuale’ e ‘identità di genere’, condannando chi lo sta ostacolando da mesi e dividendo l’Europa in 2: stati avanzati e arretrati. Dove vogliamo stare?”.
DDL ZAN, L’UE METTE PRESSIONE ALL’ITALIA, MENTRE UN PROF DI RELIGIONE VIENE TRASFERITO PER ALCUNI POST PUBBLICATI CONTRO IL DDL
Fra pochi giorni, dunque, in Italia sarà di nuovo tempo di discutere relativamente al Ddl Zan, con l’obiettivo di trovare un accordo che possa mettere d’accordo tutti. Nel contempo, come riporta “Il Giornale”, il professor Piergiorgio Dellagiulia, docente di religione all’istituto statale “Velso Mucci” di Bra (una delle “Sette Sorelle” della provincia di Cuneo), sarà trasferito dal proprio posto di lavoro in virtù di alcuni post pubblicati su Facebook contro il Ddl Zan. L’episodio è stato denunciato anche da Fratelli d’Italia.
“Il mio trasferimento – ha sottolineato ai microfoni de ‘Il Corriere della Sera’ l’insegnante – è stato motivato con il calo di studenti che scelgono di avvalersi dell’insegnamento di religione nelle mie ore, ma i miei post avevano scatenato una tale bufera in città da spingere il preside a prendere le distanze dalle mie idee a nome della scuola. Non ho mai fatto politica in classe, tanto meno lezione di diritto”.