L’Ue potrebbe decidere di chiudere in Europa la piattaforma X, precedentemente conosciuta come Twitter, a causa di alcune violazioni del regolamento previsto dal Digital Act. Secondo le accuse, portate avanti in particolare dall’europarlamentare francese Sandro Gozi, Elon Musk il proprietario del noto social network, avrebbe ripetutamente omesso il controllo e la censura di contenuti che sono stati giudicati particolarmente pericolosi, perchè offensivi, che incitano all’odio o segnalati come fake news.



Il segretario del partito democratico europeo, aveva rilasciato infatti una intervista a Repubblica nella quale aveva anticipato la battaglia che intendeva portare avanti contro Musk, dichiarando: “Se Musk non si adegua alle nostre leggi, l’Unione chiuderà X in Europa“. Nello specifico denunciando una mancata moderazione dei post, soprattutto quelli che promuovono la disinformazione e la violenza. Per questo, come previsto dalle leggi approvate dall’Ue, la piattaforma, che conta un terzo degli utenti totali iscritti proprio dall’Europa, potrebbe rischiare varie applicazioni di sanzioni, compresa quella più drastica della chiusura.



Ue vuole chiudere X, Sandro Gozi accusa Elon Musk: “Viola legge sulla moderazione di contenuti offensivi e violenti”

Ue contro Elon Musk e X, come annunciato dall’europarlamentare Sandro Gozi, il social network ex Twitter, rilevato dall’imprenditore sudafricano, rischia di essere vietato agli utenti europei a causa delle regole previste dalla legge sul Digital Services Act. Dopo gli avvertimenti ripetuti e le sanzioni proposte per la mancata censura e moderazione dei contenuti disinformativi e violenti sulla piattaforma, ora la chiusura diventa una ipotesi sempre più concreta. Il segretario dei democratici al parlamento europeo ha infatti sottolineato che, da quando il controllo del social è passato sotto la direzione di Musk, sarebbero stati smantellati tutti i servizi che garantivano il controllo di alcune pubblicazioni, il risultato quindi sarebbe stato un diffondersi sempre più ampio e incontrollato di fake news, post disinformativi e provenienti da fonti poco trasparenti che incitano all’odio e alla violenza.



Il regolamento approvato in Europa prevede varie modalità di blocco di questi contenuti, si va da un controllo nazionale preventivo fino alla chiusura vera e propria. Una possibilità che invece in Usa non è prevista e che secondo Gozi rappresenta: “Un pericoloso vuoto normativo che permette a Musk di approfittare della situazione influenzando anche l’opinione pubblica su questioni politiche” come ad esempio promuovere il voto a Trump alle prossime elezioni presidenziali in Usa.