Multe per oltre un miliardo, questo il peso delle sanzioni comminate dall’Ue nei confronti dell’Italia. Come riportato dal Sole 24 Ore, sono 76 in totale le procedure di infrazione nei confronti di Roma e sei di queste sono arrivate alla fase della multe. Entrando nel dettaglio, riguardano la mancata trasposizione di un testo comunitario, l’errata trasposizione o l’errata appicazione di una direttiva e infine la violazione di un regolamento, di un trattato o di una decisione. Secondo la Commissione Ue, nel 2022 sono state aperte 551 nuove procedure, 12 delle quali chiamano in causa Roma, che resta comunque lontana dal record siglato dal Belgio a quota 40. E c’è di più: secondo i dati della Presidenza del Consiglio, le procedure contro l’Italia sono in calo rispetto agli anni scorsi, basti pensare alle 100 del 2014 o alle 81 del 2019.



Ue, multe all’Italia per oltre 1 miliardo

“Vi sono due motivi per cui i casi di infrazione aperti contro l’Italia sono meno numerosi che in passato”, l’analisi del professore di diritto comunitario alla Luiss di Roma Daniele Gallo: “Prima di tutto, la tendenza è da attribuire alla nascita di un ufficio apposito, presso la presidenza del Consiglio. C’è maggiore efficienza amministrativa. In secondo luogo, da qualche anno la fase precedente l’apertura della procedura, detta fase-pilota, viene dedicata a un dialogo informale che spesso risolve la diatriba”. Interpellato dal Sole 24 Ore, la professoressa Paola Mariani ha rimarcato che in alcuni casi ci sono problemi strutturali (“come in campo ambientale dove le questioni spesso appaiono troppo grosse da risolvere“, mentre in altri casi c’è la mancanza di volontà politica nell’adeguarsi. L’esempio è quello delle concessioni balneari, con Roma che da anni rifiuta di aprire il settore alla concorrenza.

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