L’Unione europea lancia una strategia globale in materia di salute per migliorare la sicurezza sanitaria e garantire una salute migliore a tutti. Per riuscirci bisogna rafforzare i sistemi sanitari e promuovere la copertura sanitaria universale, ma anche prevenire e combattere le minacce sanitarie, comprese le pandemia, ma con un approccio “One Health“. Sono proprio questi i tre obiettivi del documento firmato lo scorso 30 novembre della Commissione Ue (clicca qui per scaricarlo). In questo modo l’Ue assume un ruolo guida di primo piano, rafforzando le sue responsabilità per quanto riguarda le principali sfide, oltre che per combattere le diseguaglianze nel settore sanitario. Si tratta, dunque, di un programma di salute globale da portare a termine, ma al tempo stesso di lotta contro le minacce nella cosiddetta era delle pandemie. Di fatto, l’Ue fissa la salute mondiale come pilastro fondamentale della politica estera, usando un nuovo approccio.



Bisogna però recuperare il terreno perduto per raggiungere obiettivi universali, per questo viene ricalibrata l’azione. Non può mancare la consapevolezza dei fattori alla base dei problemi di salute, come cambiamenti climatici e degrado ambientale, sicurezza alimentare, guerre e altre crisi umanitarie. La salute, dunque, si intreccia ad altri temi delicati, per questo la strategia dell’Ue è quella di proporre un approccio “salute in tutte le politiche“, in modo tale che un’ampia gamma di esse contribuisca agli obiettivi in materia di salute. Sono tre i fattori chiave per migliorarla: digitalizzazione, ricerca e professionisti specializzati in azioni concrete per progredire a livello mondiale in questi settori. La strategia europea mira anche a migliorare la sicurezza sanitaria mondiale proteggendo i cittadini dalle minacce, rafforzando la prevenzione, la preparazione e la capacità di risposta, oltre che l’individuazione precoce dei problemi. Le minacce possono essere diverse, ad esempio di natura chimica, biologica, nucleare, ma possono essere pandemie o resistenza antimicrobica.



EU GLOBAL HEALTH STRATEGY: COME FUNZIONA

Dall’analisi della nuova strategia emerge un’ampia gamma di azioni per fronteggiare le minacce. Non si può prescindere da un accesso più equo ai vaccini e alle cure mediche, ciò rafforzando i sistemi farmaceutici locali e la capacità di produzione. Ma servono anche norme internazionali solide e vincolanti in materia di pandemie, oltre che una sorveglianza più rigorosa e l’individuazione degli agenti patogeni, quindi serve applicare un approccio globale che affronti tutte le correlazioni esistenti tra l’ambiente, la salute animale/vegetale e la salute umana (il cosiddetto “approccio One Health”). In questo modo l’Unione europea getta le basi per una strategia con la quale impegnarsi in modo strategico ed efficace. L’Ue sostiene poi una governance globale in un contesto geopolitico complesso, che prevede anche una Organizzazione mondiale della sanità (Oms) più forte, efficace e responsabile, al centro di un sistema multilaterale e che sia finanziata in maniera sostenibile. Ma l’Oms deve avvalersi anche della collaborazione di G7 e G20 come partner globali, regionali e bilaterali. Per quanto riguarda l’aspetto economico, vengono promosso finanziamenti più efficaci e innovativi, una comunione di risorse e investimenti. La nuova strategia globale dell’Unione europea in materia di salute offre un quadro per le politiche sanitarie europee fino al 2030. Si fissano priorità politiche, principi guida e linee d’azione concrete. Infine, si basa sui contributi come quelli degli Stati membri dell’UE, tra cui presidenze del Consiglio, Parlamento europeo, società civile etc.

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