L’Unione Europea si appresta a varare un nuovo codice anticorruzione, una serie di misure che dovranno evitare nuovi scandali come quello più recente del Qatargate, e l’altro famoso caso di tangenti dall’Azerbaijan a politici europei. Quest’ultimo caso è stato ripreso dal quotidiano Süddeutsche Zeitung, in un articolo a proposito del nuovo pacchetto proposto portandolo da esempio come “una lezione che dovrà servire a non ripetere gli stessi errori del passato“. Occorre imporre una legge unificata per tutti gli stati membri per evitare così giudizi non imparziali, come accaduto recentemente al politico della Bundestag Phillip Amthor, che si era schierato apertamente a favore di un’azienda americana del settore sicurezza, ma ha avuto problemi con il suo partito quando è stato scoperto che aveva ricevuto in cambio 250.000 euro in azioni dalla società.



Il pubblico ministero di Berlino aveva però deciso di non indagarlo per corruzione, in quanto l’attività sarebbe stata effettuata “Fuori dall’esercizio delle funzioni pubbliche” quindi non ci sarebbe stato alcun conflitto di interessi. Altro caso analogo ma più esteso, fu quello dei politici che dovevano consegnare rapporti di affidabilità per stringere accordi con lo stato dell’Azerbaijan, ed inizialmente nonostante fosse stato provato l’accredito di fondi sul conto della politica Karin Strentz, ora deceduta, nel 2019 il procuratore di Rostock non proseguì l’indagine per lo stesso motivo “Non era avvenuto nell’ambito dell’esercizio di funzioni pubbliche”.



Ue, nuove norme anticorruzione “Fino a 5 anni per chi abusa di funzione pubblica”

La nuova legge europea anticorruzione è stata presentata lo scorso 3 maggio in Commissione. Tra le altre cose, uno degli obiettivi principali sarà quello di equiparare i politici ai dipendenti pubblici. In pratica per tutti coloro con diritto di voto, si potranno controllare eventuali donazioni o bonifici ricevuti da società e altri politici, quando si sospetta un fine di corruzione o per influenzarne la decisione.

Ma il regolamento si dovrà basare anche su norme preventive, che dovrebbero stabilire una linea comune sul conflitto di interessi pur mantenendo lo stato di diritto di ogni nazione. Ad esempio nella bozza di riforma anticorruzione Ue, come anticipato dal quotidiano Süddeutsche Zeitung, è contenuto un articolo che stabilisce che “chiunque abusi di una funzione ufficiale, con l’intenzione di ottenere un vantaggio ingiustificato per sé o per un terzo dovrà affrontare una pena massima di cinque anni di reclusione“.