Ha fatto notizia e ovviamente polemica – avvenendo nei giorni dello scontro Italia-Ue sul caso Mes – il salvataggio della banca tedesca NordLb con il via libera arrivato ieri dalla nuova Commissione Ue a guida Von der Leyen: la Landesbank, andata in crisi negli scorsi anni e affossata dai crediti deteriorati, sarà ricapitalizzata da Bassa Sassonia, Sassonia Anhalt e le casse locali azioniste senza che questo possa configurarsi come un “mero aiuto di Stato”. Così da Bruxelles è arrivato il semaforo verde al salvataggio, quando nel medesimo periodo su Ilva, Alitalia e sulla stessa Banca Popolare di Bari i possibili interventi dello Stato italiano vengono visti tutti con l’occhio iper-attento della Commissione che teme l’aiuto di Stato. Come stanno però le cose prova a spiegarlo in primis la Commissaria alla Concorrenza che ha dato il suo ok all’operazione, Margrethe Vestager: «il piano della Germania punta a fare della NordLB una banca solida e redditizia lasciando la porta aperta a futuri consolidamenti nel quadro del riassetto degli istituti di credito regionali». Per questo motivo non si tratterebbe di “mero aiuto di Stato” e perciò l’Europa accorda il suo ok all’operazione: le misure previste comprendono infatti un investimento diretto (ricapitalizzazione) di 2,8 miliardi di euro, ha spiegato la Commissione Europea, nonchè altri finanziamenti destinati a ristrutturare l’istituto e a ridurne le dimensioni in modo tale da assicurarne il ritorno alla redditività.



COMMISSIONE UE SALVA BANCA TEDESCHE: PERCHÈ NON AVVIENE IN ITALIA

Dopo gli accertamenti effettuati dall’Ue, dunque, il salvataggio di Stato è sì pubblico ma non è da considerarsi aiuto di Stato (che invece resta illegale per le regole europee): lo snodo è quel “risponde a criteri di mercato” e quindi può ottenere il via libera della Commissione. Ma se tutto questo fosse successo – ed è già successo in passato e anche ora – in Italia? Secondo il Co-Presidente del gruppo ECR Raffaele Fitto e il capodelegazione di Fratelli d’Italia in Parlamento Ue Carlo Fidanza, in una recente interrogazione all’Europarlamento «diverso atteggiamento della Commissione Ue tra i risparmiatori tedeschi e quelli italiani, che pare siano destinati a non avere pari dignità. Ci riferiamo alla decisione da parte di Bruxelles che nel recente passato ha bocciato il salvataggio di Tercas tramite Fondo Interbancario, non ha consentito il salvataggio di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara provocando, con l’applicazione del “burden sharing”, gravi perdite per gli azionisti e gli obbligazionisti italiani. Stessa sorte toccata ai risparmiatori di Popolare di Vicenza e Veneto Banca costrette alla liquidazione con enormi perdite». La critica è feroce e, come tale essendo all’opposizione FdI in Europa, è anche di parte: ma resta il problema e lo snodo per capire come e perché all’Italia ad esempio non è stato dato l’ok per accedere al Fondo Interbancario (che sono tra l’altro soldi delle banche) per intervenire in salvataggi del passato. Secondo Salvatore Brigantini, ex commissario Consob raggiunto dal Fatto Quotidiano, «le norme europee consentono effettivamente l’intervento di azionisti pubblici se questo avviene alle stesse condizioni con cui lo effettuerebbero i privati. Si tratta però di una regola con margini di discrezionalità, difficile da provare, sia in un senso che nell’altro». Secondo Angelo Baglioni, docente di economia politica all’università Cattolica di Milano anche lui intervistato dal Fatto, il salvataggio della NordLb mette in evidenza come sull’Italia ci sia stata «sempre maggiore severità». Di contro va detto che la Germania, per politica nuova che sia, sta adottando un ripensamento nella disciplina dei salvataggi bancari e può anche essere che nel prossimo futuro cambieranno le disponibilità della medesima Ue nell’affrontare casi del genere non solo nei land regionali tedeschi ma anche in altri Paesi, Italia ovviamente compresa. Dopo il Mes non per forza le condizioni potranno peggiorare per l’Italia anche se resta da capire e monitorare nel dettaglio come, perché e in che modo tali salvataggi verranno normati d’ora in poi.

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